notiziarioLa Nera
Bimba tolta a genitori per problemi economici, con la Bolognini emerge 'possessione demonica'
La Pressa
Collocata in una casa famiglia dai servizi di Mirandola, subito dopo la seduta con la Bolognini il 31-10-2018, racconti di omicidi multipli commessi dal padre ritualmente la notte di Halloween
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Nella lettura testuale della ordinanza del Gip sul caso Angeli e Demoni finora La Pressa ha riportato trascrizioni che non riguardano casi concreti di minori. Sui casi specifici, citati nella ordinanza, molto è già stato scritto (anche dal nostro quotidiano), ma oggi riportiamo un caso esemplare che dà conto dell'orrore descritto nella sua ordinanza dal giudice delle indagini preliminari. Protagonista è ancora una volta Nadia Bolognini (nella foto), compagna di Foti e direttore area evolutiva Hansel e Gretel.
Si tratta del caso di una bambina allontanata dal nucleo familiare nel 2011 per problemi economici della famiglia, pur essendo stata visitata da numerosi neuropsichiatri e psicologi dal 2011 al 2018 in relazione a disturbi progressivamente manifestatisi a partire dal suo allontanamento in avanti, quest'ultimo connesso alla sola situazione di degrado socio-economico vissuto dalla famiglia d'origine, solo dal settembre 2017 in avanti, quando iniziò la terapia con la Bolognini presso la Cura di Bibbiano emersero contenuti di abusi sessuali seriali subiti dalla bambina, dal fratello e dalla sorella da parte dei genitori.
Dalle intercettazioni ambientali captate durante le sedute nonchè da quelle telefoniche è emerso che la bimba sarebbe stata collocata in una casa famiglia da parte dei servizi sociali di Mirandola e che subito dopo la seduta con la Bolognini il 31-10-2018, secondo quanto riferito l'affidataria alla stessa Bolognini, avrebbe iniziato a manifestare sintomi descritti come una sorta di possessione demoniaca giungendo a fare racconti di omicidi multipli commessi dal padre quando lei era molto piccola (2-4 anni) e ritualmente la notte di Halloween. Secondo tali racconti, riportati dalla affidataria alla terapeuta, la bimba avrebbe raccontato che la notte di Halloween un gruppo di uomini mascherati portavano 5 o 6 persone per volta, immobilizzate tramite iniezioni presso la sua abitazione, ove il padre le uccideva e ove venivano poi stuprati bambini dai predetti uomini.
Secondo il fantasioso racconto, il padre truccava poi con il sangue dei cadaveri il volto dei bambini dandoli in consegna alla madre affinchè si recassero a fare 'dolcetto e scherzetto'. Si precisa che a fronte di tali racconti e anche nel pieno verificarsi di una violenta crisi della ragazzina, alla richiesta di aiuto rivoltale telefonicamente dalla affidataria, la Bolognini le sconsigliava di portarla a un pronto soccorso riferendo che vi era solo un meccanismo psicologico che avrebbe tentato di comprendere nella seduta successiva'.
'Le sedute vedono la Bolognini impegnata in atteggiamenti assolutamente induttivi di rivelazioni che prescindono da esperienze effettivamente acclarate della minore e cercano di indurre nella stessa ricordi da far emergere con riguardo letteralmente all'essere 'cattivo' che dimorava dentro di lei'.
E ancora: 'La terapeuta Bolognini non perde occasione di introdurre l'argomento sessuale attraverso la metafora di una 'principessa' presa dal 'diavolo'.
E di nuovo scrive il Gip: 'Il contenuto fortemente suggestivo delle sedute emerge chiaramente dalle intercettazioni e trova una corrobarazione negli esiti della consulenza tecnica del Pm Scalisi la quale perviene a queste conclusioni: 'In alcuni colloqui effettuati con la minore la psicologa suggerisce, induce e contamina questioni che ancora devono essere accertate in sede giudiziaria con il rischio anche in questo caso di indurre falsi ricordi'.
In ogni caso per il Gip 'La 'terapia' e le attenzioni del servizio sociale evidentemente hanno provocato un peggioramento delle condizioni della minore: ciò e palpabile dalla lettura della documentazione scolastica che la riguarda'. 'Dunque all'esito della terapia e durante essa si verifica un continuo peggioramento delle condizioni psichiche della minore'.
E così alla fine la Bolognini nella sua relazione può arrivare alla conclusione che 'le verbalizzazioni della minore sono coerenti con la sintomatologia post traumatica' dovuta 'alla esposizione della minore ad eventi traumatici di natura sadico-sessuale nei primi anni di vita'.
Da notare, ribadisce il Gip, che 'per ben 7 anni, dal 2011 al 2018 la piccola era stata visitata da svariati psicologi e neuropsichiatri Asl che in nessun caso avevano riscontrato alcun evento traumatico di natura sessuale ai danni della bambina'.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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