Spaccio a Modena, maxi operazione: coinvolti minori stranieri tunisini

Venti indagati di cui dieci in carcere. L’indagine, avviata nel marzo 2021, vede protagonisti un gruppo di minori stranieri non accompagnati

Nel video la dichiarazione del Capo della Squadra Mobile di Modena Mario Paternoster
L'indagine è partita dalla segnalazione dei Servizi Sociali del Comune di Modena sul possibile coinvolgimento di alcuni minori non accompagnati, accolti presso le loro strutture, impiegati da connazionali maggiorenni nella cessione di stupefacenti.
La Squadra Mobile ha ricostruito centinaia di cessioni di stupefacente. hashish e cocaina, tutte documentate da intercettazioni telefoniche, videoriprese, servizi di osservazione e pedinamento. I fatti sono stati ulteriormente confermati dalle dichiarazioni rese da numerosi acquirenti e dai sequestri di stupefacente poco prima acquistati.
Durante le perquisizioni eseguite in un'abitazione nel quartiere Madonnina la Squadra Mobile ha anche proceduto all'arresto in flagranza di altri due uomini di nazionalità marocchina per detenzione di un cospicuo quantitativo di cocaina, circa 380 grammi, nascosti in un armadio dove è stata anche rinvenuta la somma contante di oltre 23.
000 euro. Complessivamente in occasione delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 32mila euro in contanti e circa 400 grammi di sostanza stupefacente (cocaina e hashish).
Il ringraziamento del sindaco
Soddisfazione e gratitudine a nome di tutta la comunità modenese per l’esito dell’operazione della notte scorsa contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, coordinata dalla Procura della Repubblica e frutto di una stretta e proficua collaborazione tra Istituzioni. Ad esprimerle è il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che nel ringraziare gli agenti della Squadra Mobile e gli operatori della Polizia locale che hanno partecipato all’attività d’indagine, oltre che all’esecuzione delle misure emesse dal Gip del Tribunale, sottolinea anche il ruolo dei Servizi sociali e delle comunità di accoglienza di quelli che allora erano minori stranieri non accompagnati, nel contrastare e prevenire l’illegalità segnalando ogni condotta illecita.
Proprio dalle circostanziate segnalazioni circa le criticità di presa in carico rispetto a diversi minori stranieri non accompagnati (oggi tutti maggiorenni) di nazionalità tunisina a causa del grave rischio devianza degli stessi, è scaturita l’attività investigativa della Questura.
Già allora – scrivendo a Prefetto, Questore e Procura dei Minori presso il Tribunale di Bologna - il sindaco esprimeva preoccupazione per un tema di sfruttamento legato ai flussi migratori, sia in termini di sicurezza dell’intero contesto comunitario che per la necessità di proteggere gli altri minori in tutela al Comune dal rischio di essere coinvolti in reti devianti. Muzzarelli sottolineava quindi la necessità di un approccio multidisciplinare e l’intervento coeso di tutte le istituzioni coinvolte. .

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