Opinioni Il Punto

Apre la stagione della caccia agli asini che volano

Apre la stagione della caccia agli asini che volano

Come minimo, ci si aspetta un monumento al Cacciatore Solitario, che da solo, ha liberato la città dall'assalto dei passerotti, che al confronto, Gli Uccelli di Hitchcock sembrerebbe uno spot del WWF


3 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
“Guarda lassù! C’è un asino che vola!”. E il pensionato con la doppietta alza lo sguardo e prende la mira, sperando in una preda ben più soddisfacente del passerotto o della tortora, del merluccio o della beccaccia, che, ahiloro, nonostante i campi arsi dal sole, la razionalizzazione dell’acqua e il divieto di irrigazione imposto da alcuni Comuni per arginare la carenza idrica, non soffrono la sete. Anzi, prendendo alla lettera le dichiarazioni dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli, che ha ignorato la richiesta di rinvio dell’apertura della stagione venatoria per lo stress causato alla fauna, dalle temperature sahariane e dalla carenza di acqua (problema tra l’altro messo in luce dagli stessi cacciatori), ha sottolineato come “le specie comprese non sono in sofferenza”. Forse, è intervenuta qualche mutazione genetica che ha prodotto passerini insensibili alla sete, oppure, le specie a cui si può liberamente mirare, (tortore, gazze, cornacchie grigie, ghiandaie, merli) per la gioia di chi, evidentemente, prova ancora soddisfazione a uccidere esseri viventi, hanno trovato una fonte idrica segreta che si guardano bene dal condividere con i contadini e i loro campi assetati.

Nessuna pietà, né rispetto per la sofferenza degli animali. Si può cacciare, quindi.
Preapertura da questo weekend, in attesa di quella ufficiale, domenica 17 settembre. Così, sia, amen…Ma almeno, se non si vuole posticipare il divertimento obsoleto e sempre più malvisto dall’opinione comune di quei quattromila appassionati della doppietta, che ancora sostengono la categoria con gli oneri per la licenza di caccia, assicurazione, tesserino e burocrazie varie, si dica la verità, ci si accolli il rischio di essere sottoposti a critiche o dibattiti, e non si cerchino giustificazioni ridicole, che sono un attentato, quello sì, all’intelligenza del cittadino.

Sì, perché l’asino che vola è creatura altrettanto mitologica del passerotto che non soffre la sete in un’estate arida. E come non si crede al primo, non si dovrebbe credere nemmeno al secondo.

Veniamo al secondo punto degno di nota: l’eroificazione del cacciatore “che agisce come operatore dell’ecosistema” nella gestione della tutela del territorio e “il calo preoccupante del loro numero dovuto in gran parte al mancato riconoscimento del loro ruolo sociale”, come ha sottolineato ancora l’Assessora Caselli nel suo intervento, supportata dal Presidente della Provincia, nonché sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, secondo il quale i cacciatori “svolgono un'azione concreta e per noi fondamentale per il controllo e la cura del territorio”.

Come minimo, ci si aspetta un monumento al Cacciatore Solitario, che da solo, ha liberato la città dall’assalto dei passerotti, che al confronto, Gli Uccelli di Hitchcock sembrerebbe uno spot del WWF.
E, a proposito del WWF, potrebbe, per l’appunto, annoverare i pensionati con la doppietta tra le specie da salvare…

I cacciatori si starebbero estinguendo perché il loro ruolo sociale non viene riconosciuto. Non quello delle casalinghe, non quello dei pensionati al minimo, o dei volontari della Protezione Civile o dei Vigili del Fuoco, non quello dei medici turnisti o di chi si prende cura dei nostri anziani…no, signori, il ruolo sociale dei cacciatori! Se non fosse per loro e per il controllo che esercitano sul territorio, il fagiano ci verrebbe a rubare in casa, il passerotto scipperebbe nostra nonna, la beccaccia ci trufferebbe, travestita da cornacchia, spacciandosi per un finto addetto del gas.

MaFi

 

Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati