Mostra Carpi, Giovanardi: ‘Non è chiaro chi è da parte del torto’
 
  
‘Non è poi così chiaro chi tra i due litiganti nella Chiesa di Carpi sia dalla parte della ragione e chi del torto’
Non voglio entrare nella discussione se il quadro 'INRI San Longino' sia blasfemo o invece un'opera d'arte priva di ogni malizia.
Mi preme invece esporre dati oggettivi anche per evitare per il futuro feroci contrapposizioni o addirittura denunce e controdenunce penali.
Comincio con l'ultimo eclatante episodio del danneggiamento del quadro da parte di uno sconosciuto che avrebbe addirittura colpito l'autore con un coltello. E' stato viceversa già formalmente accertato che il coltellino è stato usato soltanto per danneggiare il quadro, abbandonato accanto allo stesso dall'ignoto visitatore, che mentre tentava di raggiungere l'uscita è stato bloccato dall'Artista con successivo parapiglia e ferimento di quest'ultimo.
Queste cose sono accadute nella Settimana Santa ed inevitabilmente mi è tornata in mente l' episodio, raccontato da tutti quattro gli Evangelisti, di Gesù che caccia i mercanti dal Tempio. Giovanni scrive: 'Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò fuori tutti dal tempio con le pecore ed i buoi: gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi' (Giovanni 2,15), dicendo 'Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato' (Giovanni 2,16).
Alla luce di questa pagina del Vangelo non è poi così chiaro chi tra i due litiganti nella Chiesa di Carpi sia dalla parte della ragione e chi del torto.
Ma il nostro Arcivescovo (di Modena e Carpi), uomo intelligente ed intellettualmente onesto, ha dichiarato che tra le sue mille incombenze non c'era stato né modo né tempo di approfondire modalità, tempi e contenuti di quella Mostra.
Mi permetto però avendo qualcuno a Carpi proposto di rendere permanente l'esposizione in Chiesa dell'opera danneggiata, di suggerire a Monsignor Castellucci, dopo essersi consultato con Don Erio, di rispettare il termine fissato del 2 giugno per la fine esposizione in Chiesa, spostando successivamente l'opera dove laicamente l'Artista vorrà.
Ripristinando così anche l'altra famosa massima evangelica : 'Date a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare'.
Carlo Giovanardi
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