Modena e il suo futuro ci stanno a cuore, e per questo ci aspettiamo che il Pd modenese sappia proporre alla città un programma che sia in continuità con il grande lavoro svolto dal sindaco Muzzarelli, dalle sue Giunte e dai Gruppi Consiliari e al tempo stesso innovativo e coraggioso, per affrontare le grandi sfide della lotta alle disuguaglianze, dei diritti, e a complemento di un welfare, delle persone e delle donne, delle criticità dell’economia e del lavoro, del cambiamento climatico e della transizione energetica.
La destra non ha un progetto per il futuro di Modena. È sovranista e localista, lontana dallo spirito di una città europea e aperta al mondo, sorda alle ingiustizie sociali e alle urgenze ambientali.
Di qui la necessità di costruire un ampio schieramento di forze politiche e sociali alternative alla destra, che si riconoscano in un programma di governo dello sviluppo e del cambiamento, ancorato ai valori dell’antifascismo, e da realizzare in un processo ampio
Di qui la necessità che la scelta del candidato/a sindaco sia trasparente, partecipata e coerente con questi indirizzi.
Il Pd ha dimostrato, nel percorso di discussione nei circoli, di avere donne e uomini riconosciuti all’altezza di questa responsabilità e in grado di rappresentare anche un’importante prospettiva di salto generazionale. In questa ottica, la pluralità delle candidature è indice di forza, non di debolezza. È scesa in campo una nuova generazione di dirigenti che, giustamente, intende assumersi le proprie responsabilità per il futuro di Modena.
Ora si può e si deve procedere ad una scelta sulla base delle regole di democrazia e di partecipazione proprie del Pd, da proporre al confronto e alla discussione delle altre forze della coalizione.
Non esistono soluzioni che non siano espressione delle decisioni degli organismi territoriali, degli iscritti e degli elettori di Modena. La democrazia e la partecipazione non sono “rischi” o “caos”.
Se c’è una candidatura che raccoglie l’unanimità dei consensi, del partito e della coalizione, bene. Altrimenti è giusto ricorrere alle primarie, che consentono un confronto trasparente, mobilitano passione e intelligenze, chiamano il popolo del centrosinistra a riconoscersi in un progetto comune e in un candidato di tutti, proprio perché scelto da tutti e alla luce del sole.
Giuliano Barbolini, Ivano Miglioli, Giorgio Pighi