A braccetto con Draghi, in piazza contro la finanziaria Meloni: CGIL e UIL manifestano il 16 dicembre

Intervista a Daniele Dieci, segretario CGIL Modena sulla manifestazione interprovinciale a Reggio Emilia e la protesta nazionale di venerdì 16: 'L'anno scorso fummo ascoltati, quest'anno manovra lontana da lavoratori e famiglie'

Oggi il ministro dell'economia e delle finanze, nonostante il cambio di governo, è rimasto lo stesso, ma CGIL e UIL, di fronte ad una finanziaria firmata dallo stesso ministro, scendono in piazza. Partiamo da questa domanda per arrivare al perchè di un fronte sindacale confederale che pur avendo posizioni simili, si divide quando c'è da decidere se fare sciopero e scendere in piazza, arrivando a quali siano i punti critici che i sindacati contestano alla manovra sui temi del lavoro e degli aiuti alle famiglie.
I lavoratori modenesi organizzati da Cgil e Uil di Modena e Reggio Emilia daranno vita ad una manifestazione 'interprovinciale' nell'ambito della settimana di mobilitazione nazionale decisa dai sindacati dal 12 al 16 dicembre, giorno quest'ultimo scelto dall'Emilia-Romagna per lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati. A Reggio in particolare si terrà un corteo (con concentramento alle 9 in via Emilia San Pietro, angolo viale Montegrappa) e un presidio alle 11.30 davanti alla sede della Prefettura in corso Garibaldi. Qui si terranno gli interventi di Daniele Dieci segretario Cgil Modena, Luigi Tollari, coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia e Cristian Sesena segretario Cgil Reggio Emilia. 'Il giudizio sulla manovra del Governo è estremamente negativo- spiega Tollari- perché non coglie le proposte formulate dai sindacati, la maggioranza di governo vuol togliere il reddito di cittadinanza senza dare garanzia di occupazione a chi è in difficoltà e non si affronta il problema della grave evasione fiscale (110 miliardi di euro) per redistribuire risorse'.
Inoltre 'stanno facendo cassa sulle pensioni, mentre è da 15-20 anni che non c'è rivalutazione sulle pensioni, Cgil e Uil chiedono che si vada in pensione con 41 anni di contributi, non ci sono provvedimenti per dare risposte alla disoccupazione e al precariato'
Insomma, conclude Tollari, 'senza risposte sulle questioni da noi presentate la mobilitazione non si fermerà qui, perché la gente si aspetta delle risposte'. Le 'motivazioni che ci spingono ad alzare la testa con lo sciopero generale- aggiunge il segretario della Cgil modenese Daniele Dieci- sono legate alla mancanza di risposte ai bisogni economici delle famiglie. Una volta approvata questa Finanziaria, la gente non si accorgerà di nessun beneficio'. Tanto per stare al territorio modenese, prosegue il segretario, 'si sono persi circa 1.000 euro dal 2016 a oggi come reddito medio, sono circa 2.000 i percettori di reddito di cittadinanza, il 70% degli avviamenti al lavoro è con contratti precari, la differenza retributiva di genere vede le donne guadagnare in media il 25% in meno degli uomini. Questi sono i problemi da affrontare'. E ancora: 'Di fronte all'inflazione al 13%, all'erosione di salari e retribuzioni non c'è nulla per chi lavora, per i pensionati, per la parte sana del Paese. Non c'è redistribuzione attraverso la tassazione degli extra profitti, si alimenta il precariato con la reintroduzione dei voucher, non c'è nulla per il sostegno al pagamento di bollette, caro benzina, costo della vita'. Inoltre 'c'è una difficoltà di tenuta del sistema sanitario pubblico di cui ci accorgiamo anche nella nostra regione, e nella Finanziaria c'è una riduzione dell'investimento sulla sanità pubblica'. Dunque, 'siamo di fronte a un Governo appena eletto, dobbiamo far capire la linea che terremo da qui ai prossimi 5 anni', conclude Dieci.
Intervista a Daniele Dieci, segretario provinciale CGIL Modena
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