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Dai paesaggi nella fotografia italiana negli ultimi 70 anni alle colorate installazioni a tema ambientale dei californiani Fallen Fruit, dal percorso artistico-scientifico dell’antologica di Donato Piccolo, tra robot e intelligenza artificiale, ai diorami di Paolo Ventura nel Museo della Figurina per il Festivalfilosofia, fino agli scatti di Sophie Riestelhueber che richiamano l’eco dell’attualità con gli orrori della guerra e i luoghi devastati da sconvolgimenti naturali e culturali. Sono le mostre del programma 2025 di Fondazione AGO Modena Fabbriche culturali che, nella prospettiva di iniziare ad animare dal prossimo anno l’edificio dell’ex Ospedale Sant’Agostino in corso di restauro, si sviluppa, come al solito, tra la Palazzina dei Giardini ducali e Palazzo Santa Margherita.
Al di là del progetto legato edile e degli investimenti nel mattone, continua dunque il laboratorio culturale della Fondazione.
Il programma - presentato ieri - si svolge nell’ambito del progetto “Il Tempo della Meraviglia” che ha caratterizzato l’avvio dell’attività di AGO lo scorso ottobre con il sostegno dei soci fondatori (Comune, Unimore e Fondazione di Modena) e il coinvolgimento dei partner (MuseOmoRe, DHmore, Fem – Future Education Modena) in un serie di appuntamenti all’insegna del dialogo tra arte e scienza, educazione e tecnologia.
La mostra “Naturale Innaturale. Dinosauri e altre creature”, per esempio, aperta fino al 16 febbraio ai Giardini ducali (ha quasi raggiunto gli 8 mila visitatori) propone alcune opere immaginifiche dello scultore Dario Ghibaudo accanto a una sezione dedicata all’evoluzione della rappresentazione scientifica dei dinosauri, a partire dallo scheletro dell’Allosauros fragilis ricomposto dopo 12 anni. Illustrando il programma, la presidente di Ago Donatella Pieri ha sottolineato 'l’importante di valorizzare il patrimonio delle collezioni che provengono dall’esperienza di Galleria Civica (Comune) e di Fondazione Fotografia (Fondazione di Modena)', come avviene con la mostra fotografica “Passaggi Paesaggi” che si inaugura il 14 febbraio, continuando nel frattempo il percorso avviato sulla Meraviglia, come impulso alla conoscenza scientifica, caratteristica della vita e delle arti, passione per l’insolito, andando oltre i confini tradizionali del linguaggio artistico e aprendosi a un pubblico più ampio.
È ciò che promettono i Fallen Fruit dall'11 aprile ai Giardini ducali con performance sulla biodiversità e opere inedite tratte dal patrimonio di immagini del Museo della Figurina.
Dopo la mostra “Umwelt” sulle tecnoscienze (6 mila visitatori), con l’antologica di Donato Piccolo, dal 30 maggio a Palazzo Santa Margherita, nell’ambito delle attività del programma UNESCO Media Arts, continua un viaggio tra arte e scienza secondo l’approccio dell’umanesimo tecnologico con opere che, avvalendosi anche di macchine e computer, indagano gli aspetti percettivi del mondo naturale.
Il tema “Paideia” del Festivalfilosofia verrà sviluppato dal 19 settembre con i set fotografici di opere originali di Paolo Ventura che traggono spunto dalle immagini del Museo della Figurina, con i richiami al mondo del gioco e dell’infanzia, e con il Summer Camp dedicato all'educazione all’immagine in collaborazione con Laba, l’Accademia di belle arti di Brescia.
Dal 7 novembre la Palazzina ospiterà le fotografie della francese Sophie Riestelhueber, uno sguardo sulle cicatrici lasciate dall’uomo nei luoghi devastati dalla guerra o da sconvolgimenti naturali e culturali, a partire dai lavori realizzati sul campo in luoghi di conflitto in Libano e in Iraq tra gli anni Ottanta e Novanta, ma ancora di drammatica attualità.
Durante tutta la programmazione un’attenzione particolare viene assegnata all’attività didattica con le scuole che nell’anno scolastico 2023/2024 ha coinvolto 10.064 studenti dall’infanzia alle superiori (tra laboratori, visite didattiche, iniziative) con un aumento costante nell'ultimo periodo: erano poco più della metà (5.440) nell’ultimo anno scolastico prima del Covid per poi crescere progressivamente con la ripresa delle attività dopo la pandemia arrivando, appunto, a superare i 10 mila nell'ultimo anno scolastico: 180 classi in laboratori e percorsi educativi, 86 nelle visite guidate alla mostre, 81 in aula nella propria scuola, 78 coinvolte in progetti speciali.
Sono quasi 500, invece, i docenti che si sono iscritti ai corsi di educazione all’immagine di “Out of the frame” iniziati in questi giorni. L’iniziativa è proposta da AGO insieme a Wonderful Education - Future Education Modena (FEM), in collaborazione con ANISA (l’Associazione nazionale degli insegnanti di Storia dell’arte) e Flash Future nell’ambito del Piano nazionale Cinema e Immagini per la scuola promosso dai ministeri della Cultura e dell’Istruzione e del merito. Confermato anche per il 2025 il Premio Vignali che, promosso con famiglia Vignali e Istituto Venturi, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, si rivolge agli studenti delle quinte superiori di tutta la regione sostenendo lo sviluppo della ricerca artistica attraverso i mezzi della fotografia e del video. Il bando scade il 5 maggio, la mostra è in programma dal 15 novembre.
Nel 2024, anno di passaggio tra Fondazione Modena Arti Visive e Ago, i visitatori complessivi delle mostre sono stati 47.312. Quella dedicata a Franco Fontana, nella nuova ala del Palazzo dei Musei, ha sfiorato i 6 mila visitatori (5.924), con i 50 anni di Lupo Alberto al Museo della Figurina si sono quasi raggiunti gli 11 mila (10.895), mentre per le fotografie di Marina Caneve i visitatori sono stati 2.976 e i bozzetti delle scenografie del “Così fa tutte” disegnati da Milo Manara hanno attirato oltre 2 mila persone (2.196) in poco più di un mese.
'Un anno di mostre e di iniziative, il primo vero anno completo di Fondazione Ago mentre inizieranno a svelarsi gli spazi della grande riqualificazione dell'ex ospedale S. Agostino - afferma il sindaco di Modena Massimo Mezzetti facendo riferimento al programma del 2025 -. Si parte con una mostra fotografica che gioca in casa e valorizza i patrimoni delle due collezioni, della Galleria Civica e della Fondazione Fotografia, dando vita a una riflessione sul paesaggio. Tutte le proposte saranno gli atti di un puzzle, un percorso verso l'apertura completa di Ago che abbiamo pensato come un luogo aperto e vivo dove passeranno i modenesi e i turisti, gli studenti e le famiglie. Un luogo di incontro tra le persone come un terreno di produzione culturale. Un'opportunità per tutti che sta prendendo forma come dimostra questa programmazione per il 2025'.
'Il programma delle mostre di Fondazione AGO – spiega il rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro - punta sulla meraviglia come leva per avvicinare arte e scienza alle sfide del nostro tempo. Un percorso di grande valore scientifico che affronta temi come sostenibilità e innovazione tecnologica e, per far ciò, offre ottimi spunti di riflessione e fondamentali strumenti di comprensione”. Per il rettore il successo della mostra 'Naturale Innaturale', che si concluderà il 16 febbraio, conferma 'l’interesse del pubblico verso progetti culturali di qualità: Unimore continuerà con grande impegno a sostenere la programmazione culturale e le iniziative di AGO, in un’ottica di sempre maggiore rafforzamento della sinergia tra saperi, formazione e comunità'.
'E’ una programmazione - sottolinea il presidente di Fondazione di Modena Matteo Tiezzi - incentrata sulle tensioni culturali e sociali contemporanee. La scelta dei temi, dalla rappresentazione del paesaggio italiano alla biodiversità, dagli effetti delle guerre ai limiti della tecnologia, riflette il bisogno di mettere a fuoco il nostro rapporto con l’attualità, il tempo, l’ambiente. AGO vuole proporre scenari di indagine sociale artistica, mettendo a frutto l’esperienza, la vasta rete collaborativa, il patrimonio locale nei suoi diversi aspetti. Un radicamento crescente che trova risposte positive in termini di pubblico e di opportunità per il mondo dell’espressione artistica e delle conoscenze, a partire dalla scuola'.
Redazione Pressa
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