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Nel giorno della chiusura della mostra 'Un artista chiamato Banksy' a palazzo dei Diamanti i primi dati - ancora ufficiosi - parlano di circa 65mila visitatori nel complesso. La mostra sullo street artist più famoso al mondo ha aperto i battenti il 30 maggio ed è stata pensata e progettata durante il lockdown. Per l'ultimo week end il presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, con l'Amministrazione comunale, hanno progettato una chiusura no stop dalle 9 di venerdì 25 settembre alle 21 di oggi, domenica 27 settembre. Dopo il tutto esaurito delle ultime settimane le visite notturne hanno generato centinaia di prenotazioni. Altro dato significativo sono gli accessi da fuori provincia.
In questi mesi le richieste degli appassionati di tutta Italia sono state tantissime.
E lo dimostrano anche i tanti visitatori che hanno approfittato delle aperture straordinarie e in orari serali e notturni si sono messi in fila in Corso Ercole I d'Este per aspettare il proprio turno.
Ad oggi - ha fatto notare Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte -, al di là della mostra “Raffaello 1520-1483” alle Scuderie del Quirinale (sospesa per circa 3 mesi a causa dell’emergenza coronavirus e chiusa il 30 agosto) non c'è stata altra mostra in Italia che abbia prodotto questi numeri.
''Un artista chiamato Banksy' è uno dei grandi segni della rinascita che vogliamo per Ferrara, la prima mostra inaugurata in Italia dopo il lockdown e dimostra la grande visione di Vittorio Sgarbi nell'aver creato un'occasione di forte richiamo per il grande pubblico in un palazzo meraviglioso come è Palazzo dei Diamanti - dice il sindaco Alan Fabbri -. Forse nessuno avrebbe mai pensato che si potesse arrivare a questo risultato: doppiare addirittura quelli che erano i pronostici più rosei. Senza restrizioni anti-Covid la mostra avrebbe addirittura superato quota 120.000 presenze.
Ringrazio Sgarbi, l'assessore Marco Gulinelli, Auser, Europromos e tutti i dipendenti che hanno lavorato in questi mesi per rendere fruibile il più possibile, e in sicurezza, una mostra di grande impatto mediatico come questa'.
Tra un mese circa, il 30 ottobre, a Diamanti sarà il momento di Antonio Ligabue.
Giusto il tempo di riallestire le sale con altre, circa cento, opera dell'artista nato in Svizzera ed emiliano d'adozione.
L'assessore Gulinelli sottolinea 'l’impegno messo dall’Amministrazione e da tutto lo staff di Ferrara Arte, che ringrazio, per allestire una mostra che ha portato circa 65mila persone a riappropriarsi del piacere dell’arte e della cultura, dopo mesi di chiusura totale in cui avevamo perso la speranza dell’indomani - dice l'assessore Gulinelli -. Mantenere l’equilibrio di fronte alle fatalità: questo è quello che abbiamo imparato in questi ultimi, terribili, mesi. Resta poco tempo per gioire, per lasciare spazio al lavoro di un ennesimo e nuovo progetto di allestimento con la medesima forza e serietà. Questa è la vera gioia che alimenta la passione di chi amministra per le persone e non per se stesso'.
Redazione Pressa
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