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Dalle prime sperimentazioni nel mitico hotel abbandonato di Finale Emilia in cui si ' catalizzavano creatività, sogni e contaminazioni' ne è passato di tempo. Non solo musica, ma tanta sperimentazione. Montaggi video, grafica, fotografia, tutto connesso, realizzato con materiali di ogni sorta. I KKD sono sempre esistiti, hanno fans in tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti, in Europa. Nel 2015 è uscita una loro raccolta di pezzi incredibili su vinile (ovviamente esaurita), ora pubblicano sui social 'Bologna', singolo che anticipa nuove produzioni. Ho incontrato Gian Carlo V itali, tastierista del gruppo, a Massa Finalese, dove abita, abbiamo parlato davvero di tutto.
Parlaci di 'Bologna', come nasce e qual è il messaggio.
'La prima versione di 'Bologna' nasce nel 1981, ad un anno esatto dalla strage della stazione, esce solo ora come omaggio alla capacità dei bolognesi di rinnovarsi e di affrontare le vicende più drammatiche della loro storia recente, dal 1977 alla Uno Bianca, in mezzo il terribile 2 agosto di 40 anni fa.
Il testo è quello originale dell'epoca, per il video abbiamo utilizzato alcune immagini della strage in stazione trattate con effetti di sola rizzazione, per non renderle riconoscibili. Anche il testo non cita esplicitamente la strage'.
Cosa ricordi di quel giorno, dove ti trovavi?
'Io ero al mare, non riuscivo a capire cosa stava succedendo, dalle auto sentivamo che si cercava sangue per i feriti di un attentato accaduto a Bologna. Quando ci siamo resi conto di cosa era successo, abbiamo subito capito che il nostro mondo, tutte le nostre conquiste, la Bologna che conoscevamo, famosa in tutta Europa per la creatività, tutto era finito. Qualcuno aveva detto stop, quel mondo non poteva esistere. Una visione davvero progressista non era più possibile. Pensa cos'era il DAMS di quegli anni ad esempio. Lo stesso clima lo respiravi ai tempi della Uno Bianca.
eventi che per molti hanno significato la fine di ogni sogno, anche la spinta a lottare si è fermata. Ma Bologna ha sempre reagito, succederà sempre, è una città unica, straordinaria'.
Dopo 'Bologna', quali sono i vostri progetti, avete pronto altro materiale?
'Abbiamo pronti altri pezzi di cui siamo molto soddisfatti, vorremmo realizzare un EP. Intanto abbiamo fatto uscire 'Bologna', siamo curiosi di vedere le reazioni. Abbiamo fans in tutto il mondo. Ci stiamo trovando, proviamo sempre cose nuove, continuiamo la nostra ricerca'.
I KKD hanno preso qualche pausa ma non si sono mai sciolti, ora che vi siete ritrovati, quali sono le sensazioni?
'Abbiamo la stessa carica del 1981, facciamo cose diverse ma è giusto così. bisogna sempre avere la forza di ripartire, creare cose nuove, sono passati 40 anni ma ripartiamo. La musica all'epoca era davvero centrale nelle nostre vite, adesso con il lavoro e altri impegni è più dura, ma non si cambia mai'.
Il suono dell'elettronica, della new wave anni '80 è tornato da diversi anni.
'Sono circa 10 anni che è tornata la voglia di ascoltare dischi e i suoni degli anni '80, le cose dark più oscure che avevamo realizzato in quegli anni sono sempre ascoltate tra gli appassionati del genere, pensa che i berlinesi Daybed hanno inserito una cover di 'And Your Mind' all’interno del loro ultimo LP edito dalla prestigiosissima etichetta svedese Beläten'.
Mi ha colpito il rapporto fortissimo tra Finale Emilia e la musica, dalle tue parti trovi sempre tanti musicisti.
'Un paese come Finale Emilia ha sempre gruppi che suonano, c'è una grande tradizione, ci sono delle scuole in zona che danno l'opportunità a tutti di imparare a conoscere la musica e provare a suonare. A Mirandola abbiamo un'esperienza di grande valore come la Fondazione Andreoli, speriamo che le amministrazioni la sostengano sempre, è fondamentale'.
Avete voglia di suonare dal vivo?
'Situazione Covid permettendo, ci piacerebbe, certo. Ma è cambiato tutto, adesso nei locali cercano solo chi fa cover. Aspettiamo che qualcuno ci chiami, ci piace vedere cosa succede, di solito non siamo noi a cercare opportunità'.