Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Chissà se lo scorso 5 settembre l’assessore Cavazza, nelle parole di saluto prima del concerto gratuito nell’anniversario della morte di Pavarotti, sapeva che in realtà quella sera si sarebbe tenuto il de profundis del Coro del Teatro Comunale? O forse, pare più appropriato, il canto del cigno. Già, perché nella prossima opera allestita dal teatro lirico cittadino, contrariamente a quanto riportato sulla locandina (ai limiti della pubblicità ingannevole), la corale presente sarà l’Associazione Coro Lirico Terre Verdiane di Piacenza. I 50-60 professionisti che componevano il coro lirico Modenese, selezionati con regolari audizioni, sono stati contattati da questa “associazione” piacentina, la quale ha proposto contratti da fame ribassati di un 30% circa, prendere o lasciare. Immaginiamo che anche le restanti tutele dei lavoratori saranno abbastanza differenti da quelle previste dal contratto collettivo del settore teatrale'. La denuncia arriva dall'esponente leghista Stefano Soranna.
'E così la Modena lirica, la città del “bel canto” (o che almeno vorrebbe apparire come tale), perde uno dei suoi pezzi più importanti, un elemento imprescindibile per la qualità delle produzioni teatrali. Peraltro rinunciando a mantenere in modo più o meno diretto il controllo e la presenza in città del coro lirico: se a tutti i costi si voleva sfuggire al CCNL degli spettacoli, ed abbassare le remunerazioni (di questo stiamo parlando), non sarebbe stato meglio affidare la prestazione ad una delle corali cittadine? Gli studenti di canto dell’Istituto musicale dovranno presentare il curriculum a Piacenza per sperare un domani di poter cantare a Modena? L’associazione piacentina è stata selezionata come fornitore di un servizio sulla base di una gara, una selezione, o per “contatti diretti”? In questo modo si rischia soltanto che, nel tempo, il controllo della qualità del coro sfugga completamente alla direzione artistica.
I fenomeni di cosiddetto dumping salariale portano ovunque ad un abbassamento della qualità. Cosa ne pensa il Presidente della Fondazione Teatro Comunale (nonché sindaco di Modena)? Che sarebbe poi uomo di “sinistra”, attento ai diritti dei lavoratori - chiude Soranna -. Il progetto “Modena città del Bel Canto” si è rivelato una pia illusione, il Cubec dopo l’abbandono di Mirella Freni è un malato terminale, la vita culturale della città segna il passo e, nel silenzio generale, perdiamo uno dei tasselli fondamentali della grande tradizione corale della città'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>