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Magnifica serata ieri, 5 novembre, al teatro Comunale Pavarotti-Freni, con la celebrazione dell’Aida nei suoi 150 anni dalla prima esecuzione, avvenuta al Teatro dell’Opera del Cairo il 24 dicembre del 1871. Sul palcoscenico, una poderosa orchestra sinfonica costituita da 60 studenti dell’Istituto Musicale “Vecchi Tonelli” e diretta dal Maestro Fabio Sperandio; ad interpretare i ruoli principali dell’opera, con vocalità squisita e profondità psicologica, i cantanti seguiti da Raina Kabaivanska nel Master di Perfezionamento lirico: Marily Santoro, Aida, Riccardo Della Sciucca, Radames, Chiara Mogini, Amneris e Cesare Kwon, Amonasro. Tutti e quattro i solisti meriterebbero di cimentarsi nuovamente nell’Aida con scene, costumi e regia e, considerato quanto hanno saputo offrire ieri sera, è facile prevedere che ciò avverrà presto.
L’omaggio al capolavoro, che inaugurò il Canale di Suez, è iniziato alle 17 presso il Ridotto del Teatro con una conferenza dal titolo “Aida, celebrazione del genio italiano; dal Canale di Suez all’opera di Giuseppe Verdi”.
Relatori il Maestro Massimo Carpegna, ideatore del progetto nella sua completezza, e la Professoressa Carlida Steffan, musicologa di fama internazionale e docente dell’Istituto.
Alle 21 è iniziato lo spettacolo “Il racconto di Aida”, che ha proposto una formula interessante, molto gradita dal pubblico e che potrebbe essere replicata per altri titoli in forma di concerto: attraverso una vera e proprio sceneggiatura, le diverse arie e duetti sono stati inseriti nel racconto della vicenda creata dall’archeologo Auguste Mariette, che ha visto ancora il Maestro Carpegna nelle vesti di attore. Con questo artificio, anche i meno esperti di musica operistica hanno avuto la possibilità di comprendere e apprezzare l’intreccio della storia.
Un lunghissimo applauso ha salutato tutti i protagonisti ai quali la serata ha ancora riservato una sorpresa: la prima esecuzione assoluta dello schizzo sinfonico “Hymn to the fallen for Freedom”, Inno ai caduti per la libertà di sapore cinematografico e ancora di Massimo Carpegna, vero mattatore della serata.
Il direttore d’orchestra ha poi svelato il mistero di tanta affettuosa attenzione verso il musicista torinese che, dopo quarant’anni d’insegnamento, passa il testimone ad altro docente.
Ancora applausi per tutti, tanto che il Maestro Sperandio ha concesso un bis, eseguendo uno dei ballabili dell’opera.
Unica nota “stonata” è che per uno sforzo così importante per l’Istituto Musicale e con una rappresentanza così folta di giovani musicisti sul palcoscenico, sarebbe stato opportuno un saluto del Sindaco Muzzarelli o dell’Assessore alla Cultura Bortolomasi, in rappresentanza della cittadinanza. Assenti ingiustificati.
Redazione Pressa
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