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La mostra: Sport e giochi olimpici sotto dittatura e in guerra

La mostra: Sport e giochi olimpici sotto dittatura e in guerra

Dal 15 novembre la nuova mostra al Campo di Fossoli realizzata dal Memorial de la Shoah di Parigi: sarà visitabile fino a 1° febbraio 2026


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Il periodo che va dalle Olimpiadi di Berlino (1936) a quelle di Londra (1948) è coinciso con un'esasperata politicizzazione dello sport. Il regime nazista e quello fascista hanno esaltato il corpo degli atleti, incentivando la pratica sportiva per promuovere il mito dell'uomo nuovo a sostegno di ideologie razziste, e utilizzando la pratica sportiva come strumento di inquadramento del popolo, di propaganda e di arma diplomatica. Tuttavia, in questo tragico periodo, lo sport è stato anche, per numerosi atleti, espressione di resistenza e disobbedienza.

La mostra

Approfondire il complesso rapporto tra sport e dittatura è appunto l’obiettivo de 'Sport, sportivi e Giochi Olimpici nell'Europa in guerra (1936-1948)', la mostra che sarà esposta presso la baracca restaurata del Campo di Fossoli, a Carpi, dal 15 novembre 2025 al 1° febbraio 2026.
La mostra realizzata dal Mémorial de la Shoah di Parigi e promossa dalla Fondazione Fossoli con il patrocinio del Comune di Carpi – inaugurerà sabato 15 novembre alle ore 10.00, alla presenza della presidente della Fondazione Fossoli Manuela Ghizzoni, dell’assessore alla Scuola, Cultura e Memoria del Comune di Carpi Giuliano Albarani e dello storico e co-curatore della mostra Gianluca Gabrielli.Un’inedita lettura della prima metà del Novecento che, attraverso le differenti declinazioni dello sport nei regimi totalitari, si concentra soprattutto sull'epurazione e arianizzazione della società tedesca nella Germania nazista.
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La carriera di numerosi sportivi, per la maggior parte ebrei, verrà spezzata dall'ascesa del nazismo: molti subiranno la deportazione e la morte in Lager, o pagheranno duramente la propria dissidenza rispetto al regime.
Un'ampia sezione tematica integra il percorso con un approfondimento sull'Italia fascista: al di là della diversità della politica sportiva attuata da Hitler e Mussolini, in entrambi i casi lo sport fu contrassegnato da misure di esclusione e di persecuzione nei confronti degli atleti e sportivi 'non ariani”, in primo luogo ebrei.L'esposizione completa il progetto ‘Inseguendo la libertà’ che ha visto l'atleta carpigiano Michele Iacomino affrontare, tra l'1 e l'11 ottobre 2025, un viaggio in bicicletta da Auschwitz-Birkenau al Campo di Fossoli per riflettere sul destino degli sportivi perseguitati.
Gli studenti di ogni ordine scolastico sono stati coinvolti in un progetto didattico ideato dallo studio Pro Forma Memoria in collaborazione con lo storico Gianluca Gabrielli e con Daniele Raosa, docente dell’IIS “A. Meucci” di Carpi.
La mostra sarà quindi arricchita dagli elaborati degli studenti: storie a fumetti sulle biografie di atleti deportati realizzate dagli alunni della primaria, podcast biografici creati dagli studenti della secondaria di primo grado
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accessibili tramite QR Code e le visite guidate condotte dai ragazzi degli istituti superiori formati come peer guides.

A ingresso libero e gratuito

Orari di apertura della mostra:
novembre: venerdì, sabato e domenica ore 9.00-12.00; 14.00-17.00;
dicembre e gennaio: domenica e festivi ore 10.00-15.00;
aperture speciali: venerdì 26 dicembre, sabato 27 dicembre e martedì 27 gennaio ore 10.00-15.00.
Chiuso il 25 dicembre e l’1 gennaio.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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