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L’Accordo tra Comune di Modena e RFI raggiunto oggi e finalizzato a rendere fruibile temporaneamente ai treni delle argille provenienti dalla Germania lo scalo merci della Città è una risposta concreta e di responsabilità istituzionale nell’attuale fase di emergenza che riveste una grande rilevanza per il distretto ceramico.
Infatti, alla nota emergenza sugli approvvigionamenti di materie prime per il settore conseguenza dei drammatici eventi in Ucraina, si è aggiunta la necessità di realizzare indifferibili investimenti che rendono in questo periodo indisponibile lo scalo di Dinazzano. Tali investimenti permetteranno in prospettiva un significativo miglioramento della logistica ferroviaria per un settore che già trasporta su rotaia il 24% del totale delle sue merci, ovvero il doppio della media nazionale.
“La possibilità che viene dal fondamentale Accordo tra Comune di Modena e RFI di dare continuità in questo periodo agli approvvigionamenti delle argille dalla Germania consente anche l’applicazione del “Memorandum of Understanding” che la nostra Associazione ha recentemente sottoscritto con la corrispettiva Associazione tedesca dei produttori di materie prime (BKRI) per l’aumento dei volumi importati in questo difficile anno come risposta alle pressanti esigenze delle nostre ceramiche” sottolinea Mario Roncaglia, presidente della Commissione trasporti di Confindustria Ceramica.
’attività straordinaria che si svolgerà nello scalo ferroviario in fase di emergenza nelle prossime settimane è conseguenza del conflitto in Ucraina che ha costretto le ceramiche del distretto a potenziare i rifornimenti in arrivo dalla Germania attraverso un accordo tra Confindustria ceramica e l'associazione tedesca dei produttori di materie prime. L’utilizzo dello scalo modenese è dovuto alla chiusura dello scalo di Dinazzano per i lavori di elettrificazione della tratta.
I tecnici del Comune sono già al lavoro per definire percorsi, modifiche agli accessi allo scalo ed eventuali opere stradali con l’obiettivo di arrecare il minor disagio possibile alla cittadinanza e alla viabilità della zona.
L’intesa con Rfi e Fssu, oltre a sancire l’utilizzo temporaneo dello scalo, segna appunto l’avvio del percorso di riqualificazione con un procedimento che in 12 mesi dovrà portare ad assegnare diverse aree all’amministrazione comunale. L’obiettivo finale è portare la stazione delle autocorriere al posto dello scalo merci contribuendo a farne il luogo principale dell’intercambio modale e a potenziare le connessioni con il centro storico e il quadrante Nord oltre la ferrovia. Lo stesso quadrante su cui insistono gli interventi del Programma Periferie, già inseriti in un accordo con Rfi per quanto riguarda il prolungamento del sottopasso ferroviario e del ciclopedonale e la riqualificazione dell’area.
Il Protocollo d’intesa sullo scalo merci, che stabilisce anche i tempi per la realizzazione da parte di Fssu del master plan condiviso col Comune, per l’analisi ambientale e per la concessione in comodato gratuito delle aree, è dunque frutto di una convergenza tra i tre soggetti concordi nel ritenere che “la completa e definitiva dismissione dello scalo merci costituisce un’opportunità per migliorare la qualità urbana, potenziare le modalità di trasporto alternative e la riconnessione del tessuto cittadino”. Una visione rispondente al Pug che inserisce le aree dello scalo merci tra quelle ad elevata specializzazione per le quali prevedere programmi di rigenerazione urbana, oltre che in sinergia con il Pums che sostiene il potenziamento della mobilità su ferro e intende rafforzare il ruolo di Hub intermodale della Stazione ferroviaria di Modena.
L’accordo avvia inoltre un tavolo tecnico per definire modalità e tempi di trasformazione delle aree dismesse e per studiare e progettare le prospettive di sviluppo ed espansione dell’area logistica di Marzaglia anche in funzione del crescente interesse ad allacciarsi all’infrastruttura Ferroviaria Nazionale nei pressi del Terminal che insiste sulla linea Bologna-Piacenza, nel corridoio Ten-T Scandinavo Mediterraneo, oggetto di un piano di investimenti di Rfi per il potenziamento tecnologico e l’adeguamento funzionale.
Redazione Pressa
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