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'Ennesima provocazione della Castelfrigo: l'obiettivo e' mettere a rischio l'ordine pubblico?'. Se lo chiede la Cgil Emilia-Romagna, prendendo atto che 'la Castelfrigo ha deciso di provocare lo scontro sociale totale calpestando clamorosamente l'intesa convenuta in Regione lo scorso 29 dicembre' tra associazioni datoriali, sindacati e Regione medesima. Ebbene, a quanto pare la tensione e' tornata alle stelle. Questa mattina la ditta di Castelnuovo Rangone, tramite l'agenzia interinale Sapiens, ha deciso di collocare all'interno del proprio ciclo produttivo 25 lavoratori che non fanno parte di quelli licenziati dalle cooperative che operavano in appalto, e che stanno scioperando da oltre quattro mesi al fianco della stessa Cgil con tanto di tenda rossa montata nel piazzale di via Allende.
Cosi', il segretario regionale Cgil Luigi Giove parla di 'decisione inaccettabile a sfregio delle istituzioni e delle associazioni, che hanno cercato in tutti i modi con l'intesa del 29 dicembre di dare una risposta ai lavoratori in sciopero, provando ad affrontare con tutto il buon senso possibile una vertenza senza precedenti'. Ma evidenzia Giove in una nota: 'La scelta dell'azienda e' ancora piu' grave dopo la decisione della commissione antimafia di aprire un'inchiesta per far luce su quanto il sindacato, la Cgil, unitamente ai lavoratori in sciopero, da anni sta denunciando'.
Se dunque 'e' evidente che l'azienda 'gioca' a provocare per produrre ulteriore tensione sociale, magari- ragiona il numero uno regionale della Cgil- con l'obiettivo di mettere a rischio l'ordine pubblico per giustificare comportamenti arroganti, in alcuni casi intimidatori, per continuare ad operare impunemente con le modalita' che hanno portato agli scioperi e all'intervento della Prefettura'. Tuttavia, il sindacato non ci sta: 'Per noi non e' piu' sopportabile assistere a tale atteggiamento e- annuncia Giove- agiremo di conseguenza. Lo faremo anche perche' riteniamo che questa azienda non possa continuare a farsi beffe di tutto e tutti nella regione del Patto per il lavoro'. Conclude Giove: 'La lotta dei lavoratori che operavano negli appalti della Castelfrigo e' una battaglia contro l'illegalita' e per il riconoscimento della dignita' di chi lavora e dei diritti costituzionali. Per questo motivo non possiamo e non vogliamo fermarci'.
Redazione Pressa
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