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'Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato al tema del consumo di vino, che ha scongiurato il rischio di danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra e a un comparto economico fatto di tanto lavoro e tante imprese, fondamentale per l'economia regionale e nazionale'.
Esprimono soddisfazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero, nell'ambito del Cancer Plan, inserendo nell'etichetta avvisi analoghi a quelli di tabacco e sigarette. Emendamenti che hanno visto co-firmatari gli europarlamentari Paolo De Castro ed Elisabetta Gualmini. 'Ha prevalso- proseguono Bonaccini e Mammi- un approccio equilibrato che distingue tra consumo moderato e consapevole e abuso di alcol, che va invece contrastato e prevenuto.
E' necessario salvaguardare gli obiettivi legati alla salute, altra cosa sarebbe stato penalizzare le filiere produttive del vitivinicolo, uno dei settori di punta dell'Emilia-Romagna e dell'Italia.
Soddisfatta anche Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 stelle. Il Parlamento europeo, afferma, 'ha sventato oggi un attacco ai produttori di vino, in particolare quelli del Nord-Est che rappresento al Parlamento europeo. Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia sono ai primi posti nel mondo per la qualità dei loro prodotti e il prosecco e il lambrusco sono vini che fanno parte della cultura di quei territori. Spiace che non tutti gli europarlamentari italiani abbiano sostenuto gli emendamenti che differenziano fra consumo e abuso. Il bollino nero sarebbe stata una misura discriminatoria e autolesionista per l'economia europea, adesso bisogna voltare pagina. L'Unione europea sia amica dei produttori di vino e difenda le sue eccellenze enogastronomiche da pregiudizi, imitazioni e contraffazioni'.
'Ha prevalso il buon senso. C'è una profonda differenza fra abuso e consumo moderato e responsabile. Ci siamo opposti da subito al messaggio del no safe level, dell'assenza di un livello di sicurezza nel consumo di alcol'. Lo afferma il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, commentando il voto favorevole nella plenaria di Strasburgo agli emendamenti al rapporto della commissione speciale per la lotta contro il cancro (Beca). Respinto il tentativo dell'alert sanitario su tutte le bevande alcoliche, anche su vino e birra. 'Il vino in particolare è cultura, socialità, racconta e rende unici i nostri territori, fa parte della nostra storia e della Dieta Mediterranea- prosegue il sottosegretario- Combattere il cancro è senz'altro una priorità di tutti, ma la salute non si tutela demonizzando un settore o un singolo prodotto che è legato alla cultura e allo stile di vita dell'Italia così come di altri paesi europei.
Cia: Bene il voto, tutela della salute senza demonizzare il consumo
'Dal Parlamento Ue è arrivata la risposta giusta per tutelare la salute dei cittadini senza demonizzare settori fondamentali per l'economia e la tradizione del Made in Italy, come il vino, riconoscendo che esiste un consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche e che è l'abuso, invece, a essere nocivo e pericoloso'.
Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al voto in plenaria oggi a Strasburgo sul Cancer Plan, ringraziando gli europarlamentari per il grande lavoro fatto sugli emendamenti poi votati in aula. 'Sosteniamo e condividiamo gli sforzi della Commissione nella lotta al cancro- spiega il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- che rappresentano un passo avanti importante per il futuro della salute dei cittadini europei. Ma questi sforzi devono tenere conto delle eccellenze agroalimentari, come il vino ma anche la carne, che da sempre fanno parte dello stile di vita europeo e che caratterizzano la Dieta Mediterranea'.
Coldiretti: Evitata la cancellazione di 10.000 anni di storia
'Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.C.'. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare 'per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone'.
Redazione Pressa
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