Articoli Economia

Indagine CGIL: manifattura modenese in affanno, sciopero il 12

Indagine CGIL: manifattura modenese in affanno, sciopero il 12

I dati relativi al 2024 confermano una flessione in tutti i settori. Crollo nel metalmeccanico al -17,9%. Cresce solo il settore dei servizi, cooperative sociali, sanità privata e ristorazione


2 minuti di lettura

L’indagine condotta dalla Cgil di Modena sui bilanci di 115 imprese locali, attive in 20 macrosettori tra industria, agricoltura e servizi, certifica un 2024 difficile per la manifattura modenese. I dati, elaborati su fonti della Camera di Commercio e della Fondazione Di Vittorio, mostrano come tutti i principali distretti industriali abbiano registrato cali di ricavi rispetto al 2023, con variazioni che vanno da contrazioni marginali a perdite pesanti.
 

Il comparto meccanico, simbolo della manifattura modenese, segna la flessione più significativa: -17,99% di ricavi rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge il dato allarmante della cassa integrazione: nel 2024 sono state autorizzate oltre 10,5 milioni di ore, di cui ben il 66% nel solo settore meccanico. Seguono altri comparti in difficoltà, come il chimico (-14,59%), l’abbigliamento e tessile (-13,41%), il biomedicale (-4,43%) e il ceramico (-3,77%). L’automotive, pur mantenendo volumi elevati, mostra un segnale di rallentamento con un -0,10%.
 

Al contrario, i comparti che hanno registrato una crescita appartengono quasi esclusivamente al settore dei servizi a basso valore aggiunto, come commercio, ristorazione, cooperative sociali e sanità privata. Si tratta però di attività caratterizzate da contratti fragili, bassi salari e un’elevata incidenza di lavoro part-time involontario, dunque occupazione che non genera reale espansione economica e poggia su modelli occupazionali poco sostenibili.
 

Il calo modenese si inserisce in un contesto nazionale segnato da 32 mesi consecutivi di riduzione della produzione industriale.
Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme
La Cgil denuncia l’assenza di una politica industriale capace di orientare investimenti, sostenere l’innovazione e accompagnare la transizione energetica e tecnologica. “Scaricare la competitività delle imprese su bassi salari e precarietà è una strategia miope che non produce sviluppo né tutela il patrimonio industriale”, sottolinea Ettore Ghidoni dell’ufficio economico Cgil Modena.
 

Nonostante il calo dei ricavi, tra il 2020 e il 2024 molte imprese hanno registrato utili significativi: 3,188 miliardi complessivi (+19% sul 2023). Tuttavia, la crescita ha premiato soprattutto il capitale, passato dal 26% al 31,7%, mentre il lavoro non ha ricevuto analogo riconoscimento. Solo il 2% del fatturato è stato reinvestito in innovazione e aggiornamento dei processi, un livello giudicato insufficiente per sostenere la competitività. “Così facendo si sta consolidando un modello produttivo che distribuisce i benefici esclusivamente agli azionisti, i quali preferiscono investire nella componente finanziaria piuttosto che nelle scelte strategiche necessarie per affrontare le transizioni tecnologiche e industriali oggi indispensabili”, aggiunge Fernando Siena della segreteria Cgil Modena.
 

Per chiedere una vera politica industriale e del terziario, la Cgil ha proclamato uno sciopero generale il 12 dicembre.
A Modena la manifestazione partirà alle ore 9.30 dal Policlinico, con corteo per le vie del centro storico. L’appello è rivolto a lavoratori, pensionati e cittadini: “Solo sostenendo la domanda interna e aumentando i salari si potrà uscire dalla crisi”, ribadisce la segreteria Cgil.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

La Pressa
Logo LaPressa.it
Spazio ADV dedicata a Società Dolce: fare insieme

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati