'Altri, invece, interrogano le forze politiche e sociali del nostro territorio che devono farsene carico proprio partendo dal vissuto di questa esperienza: non possiamo tollerare le scene di violenza davanti ai cancelli. Il nodo principale della questione è il numero dei dipendenti diretti dell’azienda confrontati con i lavoratori 'appaltati'. Occorre trovare un equilibrio tra questi numeri che oggi sono totalmente sbilanciati sullo strumento 'appalto', troppo favorevole in termini di costo del lavoro. E’ una questione di equità nei confronti di quei lavoratori che, di fatto, svolgono la medesima attività lavorativa rispetto ad altri, ma ricevono una retribuzione diversa perché si vedono applicare contratti collettivi differenti. Crediamo che il tema debba essere affrontato avendo come riferimento il Patto per il lavoro regionale e il tavolo per la crescita sostenibile ed inclusiva del Comune di Modena: un tavolo fatto da imprese e sindacati, un tavolo per il lavoro e l’occupazione di qualità. Ricordiamo che stiamo parlando di un’azienda in espansione che aveva presentato richiesta di ampliamento in modo da aumentare la produzione, progetto che porterà alla riqualificazione di un’area e all’aumento di posti di lavoro. Il Consiglio comunale ha approvato da pochi mesi il permesso di costruire nuovi uffici e spazi produttivi. L’imperativo, su cui occorre vigilare, è che l’auspicata crescita avvenga nell’equilibrio di tutti gli elementi in campo, rispetto del lavoro in primis”.
'Italpizza, una vertenza che non va assimilata ad altre'

Il Pd: 'Crediamo che il tema debba essere affrontato avendo come riferimento il Patto per il lavoro regionale e il tavolo per la crescita sostenibile'
'Altri, invece, interrogano le forze politiche e sociali del nostro territorio che devono farsene carico proprio partendo dal vissuto di questa esperienza: non possiamo tollerare le scene di violenza davanti ai cancelli. Il nodo principale della questione è il numero dei dipendenti diretti dell’azienda confrontati con i lavoratori 'appaltati'. Occorre trovare un equilibrio tra questi numeri che oggi sono totalmente sbilanciati sullo strumento 'appalto', troppo favorevole in termini di costo del lavoro. E’ una questione di equità nei confronti di quei lavoratori che, di fatto, svolgono la medesima attività lavorativa rispetto ad altri, ma ricevono una retribuzione diversa perché si vedono applicare contratti collettivi differenti. Crediamo che il tema debba essere affrontato avendo come riferimento il Patto per il lavoro regionale e il tavolo per la crescita sostenibile ed inclusiva del Comune di Modena: un tavolo fatto da imprese e sindacati, un tavolo per il lavoro e l’occupazione di qualità. Ricordiamo che stiamo parlando di un’azienda in espansione che aveva presentato richiesta di ampliamento in modo da aumentare la produzione, progetto che porterà alla riqualificazione di un’area e all’aumento di posti di lavoro. Il Consiglio comunale ha approvato da pochi mesi il permesso di costruire nuovi uffici e spazi produttivi. L’imperativo, su cui occorre vigilare, è che l’auspicata crescita avvenga nell’equilibrio di tutti gli elementi in campo, rispetto del lavoro in primis”.
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