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Articoli Economia

Modena - Emilia-Romagna: cassa integrazione ancora al galoppo nel primo trimestre

Modena - Emilia-Romagna: cassa integrazione ancora al galoppo nel primo trimestre

In provincia le ore autorizzate in tre mesi superano i quattro milioni, con +59,9%. L'aumento dell'occupazione nasconde una preoccupante realtà


2 minuti di lettura

CISL Emilia Centrale
'Il primo trimestre del 2025 conferma una tendenza allarmante per l’Emilia-Romagna: la cassa integrazione continua a crescere, con un aumento del 31% rispetto al 2024 e addirittura del 113% rispetto al 2023. Ma è Modena a emergere come uno dei territori più colpiti, con 4.068.790 ore di cassa integrazione autorizzate, registrando un incremento del 59,9% rispetto all’anno precedente'. Il dato emerge in queste ore dalla CGIL regionale. Insieme ad una realtà scomoda e preoccupante che fa da cronice ai dati sull'occupazione in aumento. Le statistiche ufficiali includono infatti anche i lavoratori in cassa integrazione, dando così un quadro di un mercato del lavoro in crescita a livello quantitativo e non o sicuramente meno sotto il profilo qualitativo. Dietro a tante migliaia di lavori formalmente occupati c'è la storia di milioni di ore lavorative perse, migliaia di persone formalmente occupate ma, nei fatti, inattive.
Considerare i lavoratori in cassa integrazione come occupati è inevitabile ma può distorcere, anzi distorce, la percezione della situazione reale. Le 18,7 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate in Emilia-Romagna nel primo trimestre dell’anno mostrano una fragilità strutturale del mercato del lavoro e una precarietà crescente.
Il caso di Modena è emblematico: una città nota per la sua vitalità industriale che ora vede il proprio sistema produttivo rallentare pericolosamente.Modena e il settore manifatturiero in crisi
La meccanica e l’automotive, colonne portanti dell’economia modenese, sono i settori più colpiti. A livello regionale, le attività meccaniche hanno accumulato 11.633.164 ore di cassa integrazione, segnando un aumento del 39,3% rispetto al 2024, mentre le industrie metallurgiche hanno visto un incremento del 184,9%. Questi dati riflettono la stagnazione produttiva e il calo della domanda nei mercati internazionali.
'Siamo arrivati a 25 mesi consecutivi di calo della produzione industriale. Un fatto drammatico, aggravato dalle tante crisi aziendali che colpiscono in maniera diffusa il territorio. Chiediamo al Governo risposte concrete, ma l’immobilismo persiste' - afferma Massimo Bussandri, Segretario Generale CGIL Emilia RomagnaConsiderare i lavoratori in cassa integrazione come occupati può distorcere la percezione della situazione reale. Le 18,7 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate in Emilia-Romagna nel primo trimestre dell’anno mostrano una fragilità strutturale del mercato del lavoro e una precarietà crescente. Il caso di Modena è emblematico: una città nota per la sua vitalità industriale che ora vede il proprio sistema produttivo rallentare pericolosamente.
Secondo Bussandri, l’aumento della cassa integrazione è una delle tante conferme della crisi in corso: 'La manifattura è in difficoltà, i salari stagnano e la precarietà aumenta.
È necessario un cambio di rotta radicale'.La CGIL regionale punta anche su questi dati per richiamare l'attenzione sul voto referendario dell'8 e 9 giugno: 'I referendum sui diritti del lavoro dell’8 e 9 giugno diventano un passaggio cruciale per rimettere al centro le condizioni dei lavoratori e le politiche industriali. La CGIL insiste sulla necessità di riforme che non si limitino a numeri rassicuranti, ma affrontino concretamente la realtà di un’economia sempre più fragile' - afferma e chiude la segretaria regionale del sindacato.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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