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'Dopo oltre 30 anni, la Newton Serigrafica di Sassuolo cessa di esistere, almeno per come la conosciamo.
I 40 lavoratori, disperati dopo mesi di mancati stipendi, si sono dimessi per giusta causa, abbandonando una nave che stava colando a picco, a causa della malaugurata gestione degli ultimi anni'. A darne notizia sono i segretari Cgil Marco Balili e Sabrina Vaccari.
'Il titolare della Newton serigrafica, l’imprenditore Angelo Arlandini, ha infatti lasciato l’azienda in una situazione drammatica: debiti per contributi non versati per quasi due milioni di euro, e con il fisco per oltre 250.000 euro, che hanno prodotto il blocco dei conti correnti su disposizione dell’Agenzia delle Entrate - continua la Cgil -. Purtroppo anziché tentare la strada della collaborazione, in questi ultimi mesi Arlandini ha cercato percorsi a dir poco fantasiosi (sui quali speriamo vengano fatte le dovute indagini), proponendo (per mezzo di sua figlia) ai lavoratori di “dimettersi e di farsi assumere in una nuova società appositamente creata, lasciando i debiti nella vecchia”.
Dopo parecchi giorni di presidio, giorno e notte, davanti all’azienda iniziati a fine luglio, finalmente insieme alle istituzioni – il comune di Sassuolo e la regione Emilia Romagna – la Slc/Cgil era riuscita a convocare un rappresentante delegato dall’azienda e si era arrivati a sottoscrivere degli accordi, il primo il 9 agosto, il secondo il 24 agosto'.
'Tutto risolto? Assolutamente no! Perché gli accordi sono stati entrambi disattesi, e la prima delle mensilità arretrate (maggio 2018) non è stata pagata - continua la Cgil -. Se non fosse una tragedia per i lavoratori, sarebbe una commedia, con il rappresentante incaricato dall’azienda, e la figlia di Angelo Arlandini, impegnati in un balletto di “abbiamo fatto i bonifici oggi...”, “entro sera vi inviamo la contabile”, “lunedì al massimo pagheremo”, pronunciati anche davanti al Sindaco di Sassuolo ed al rappresentante della Regione, millantando documenti rivelatisi poi inesistenti.
La brutta fine di questa vicenda ci insegna una cosa: che i tanti “padroni” che cercano di eludere le regole, o di trovare scorciatoie e trucchetti, non sono “imprenditori”, ma solo persone con i soldi. La Slc/Cgil sarà a fianco dei lavoratori ora e sempre nel tentativo di difendere i loro diritti ed i posti di lavoro, disponibile a cercare soluzioni con gli imprenditori seri, ma inflessibile con chi gioca sulla pelle dei dipendenti. La speranza è che questa triste vicenda serva da lezione a chi pensa che le regole e le leggi appartengano agli altri, e che vengano accertate tutte le responsabilità di questa vicenda, dove tutti hanno perso, i lavoratori più degli altri'.
Redazione Pressa
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