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Pedaggi e Consorzi, se è Governo di cambiamento scardini il Sistema

Pedaggi e Consorzi, se è Governo di cambiamento scardini il Sistema

Il 'Governo del cambiamento' avrà la volontà politica di cambiare il Sistema pedaggi, anacronostico e oneroso per le casse dello Stato o lascerà tutto invariato favorendo i soliti consorzi di servizio?


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Possibile stangata anche il prossimo anno sui pedaggi autostradali, inclusi quelli riferibili alle autostrade in concessione ad Autostrade per l’Italia, l’azienda coinvolta nell’indagine sul crollo del ponte  Morandi di Genova. Gli 'Adeguamenti delle tariffe di pedaggio autostradali per l’anno 2019' prevederebbero aumenti differenti per i vari concessionari (con la solita scoppola per l'Autostrada dei Parchi dove di parla di un più 5,59%) e dei tratti autostradali gestiti. La crescita che sembrerebbe essere riconosciuta ad Autostrade per l'Italia sarebbe pari ad uno 0,81%  a fronte di una richiesta dello 0,86%. Il Ministero dei Trasporti ha precisato oggi che gli aumenti tariffari non sono ancora approvati e definitivi, ma il dato politico resta.

I numeri

Leggendo il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 emerge che sono destinati al settore dell'autotrasporto 1.587.500.000 euro (132 milioni in più rispetto all'anno precedente). Di questi circa 1.200.000.000 sono utilizzati per i rimborsi delle accise sui carburanti (previsti per gli autocarri superiori alle 7,5 tonnellate di portata complessiva a partire dalle motorizzazioni Euro 3, inclusa, a salire).
E ancora. Nel 2018, 170.000.000 di euro sono stati utilizzati per le cosiddette 'riduzioni compensate dei pedaggi autostradali'. Un meccanismo perverso attraverso il quale con soldi pubblici, quindi di tutti i contribuenti, si riconoscono riduzioni sui pedaggi autostradali agli autotrasportatori.
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Cosa accadrà nel 2019? Il cosiddetto 'Governo del cambiamento' avrà la forza e soprattutto la volontà di cambiare il sistema, anacronostico in considerazione delle nuove tecnologie disponibili e oltremodo dispendioso per le casse dello Stato, oppure lascerà tutto invariato favorendo ancora i consorzi di servizi per l' autotrasporto?
Inoltre a fronte di ricavi per i concessionari autostradali in costante aumento, ha senso anche solo ipotizzare un aumento dei pedaggi pure nel 2019?



I consorzi e la vicepresidente della Camera Spadoni

Di qui il grande tema del Sistema Pedaggi contro il quale questa estate si era scagliata anche la vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni. Gli autotrasportatori sulle autostrade come noto hanno tariffe agevolate determinate da una riduzione compensata delle tariffe stesse erogata dal Ministero dei Trasporti. Gli sconti infatti vengono coperti dallo Stato (e non dai concessionari autostradali come Autostrade per l'Italia spa, Gavio, Toti, ecc.) che li consegna ai consorzi di servizio che a loro volta erogano, mediamente con un ritardo di due anni, alle aziende di trasporto conto terzi, trattenendosi una percentuale (commissione) che varia da consorzio a consorzio e comunque non definità da alcuna convenzione tra Ministero dei Trasporti e Consorzi di Servizio (situazione che ha dell'incredibile trattandosi appunto di risorse pubbliche.
Ogni consorzio di fatto può applicare la percentuale di commissione che desidera).
I principali consorzi di servizio per l'autotrasporto sono Fai Service, presieduta per anni da Fabrizio Palenzona oggi presidente dell'associazione di rappresentanza dell'autotrasporto Fai-Conftrasporto e contemporaneamente pure presidente di Aiscat (l'associazione che raggruppa i concessionari autostradali) e la Fitalog del sindaco di Castelnovo nè Monti Enrico Bini, Fitalog passata da un ricavo di poco più un milione di euro a inizi anni 2000 a 117 milioni nel 2017.

La soluzione? Intanto ridurre i pedaggi autostradali a fronte della sproporzione tra ricavi netti e investimenti dei concessionari e in secondo luogo riconoscere gli sconti utilizzando le risorse economiche dei concessionari e non dello Stato, direttamente agli autotrasportatori in fattura eliminando il passaggio della costosa e anacronistica intermediazione dei consorzi di servizio.
Con la tecnologia di cui disponiamo non è accettabile che non si vada verso un vero cambiamento premiando, anche nell'incentivazione, i mezzi meno inquinanti, facilmente identificabili attraverso le apparecchiature telepass.
Questo, in tema di trasporti, sarebbe il vero Governo del Cambiamento.

Cinzia Franchini


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