Contribuiscono all'accelerazione dell'inflazione, ma in misura minore, i prezzi degli Alimentari lavorati (che invertono la tendenza da -0,4% a +0,2%), quelli degli Alimentari non lavorati (che riducono la flessione da -1,1% a -0,2%), i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (la cui crescita passa da +1,0% a +1,3%) e la minore flessione di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da -1,4% a -0,2%). L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,6% per l'indicegenerale e a +0,8% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una variazione tendenziale nulla (da -0,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto accelerano (da +1,6% a +2,0%).
A luglio l'inflazione accelera in tutte le ripartizioni geografiche, confermandosi al di sopra del dato nazionale al Sud (da +1,6% di giugno a +2,1%), nelle Isole (da +1,7% a +2,0%) e nel Nord-Est (da +1,5% a +2,0%), con il Nord-Ovest e il Centro che, invece, si posizionano al di sotto con un'inflazione pari a +1,7% per entrambe (da +1,1% per tutti e due). Lo rileva l'Istat. Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con piu' di 150mila abitanti, l'inflazione piu' elevata si osserva a Reggio Emilia (+2,7%), Trento (+2,6%), Bari e Bolzano (entrambe a +2,5%), mentre le variazioni tendenziali piu' contenute si osservano ad Ancona (+1,0%) Brescia e Milano (entrambe +1,3%). Modena nella classifica dei maggiori rialzi si piazza al quindicesimo posto dietro, oltre che a Reggio-Emilia, anche Bologna e Parma.


