'Siete bravi a fare domande ma non ho sentito nessuna proposta, mi faccia una proposta mi faccia una proposta e sono pronta ad ascoltarla' - ha gridato Mezzetti. Come se l'ascolto fosse legato non alla presa d'atto del problema, ma alla 'gradevolezza' del messaggio. Come se l'amministrazione fosse chiamata ad ascoltare solo coloro che avanzano critiche gradite, comode, politicamente corrette. Dimenticando che in una città dove ritrovarsi alle due del pomeriggio in stazione con la paura di essere picchiati, dove ragazzini di 13-14 anni devono abbassare le sguardo davanti a bande di coetanei, di politicamente corretto non vi è proprio nulla.
Eppure la tesi della 'critica costruttiva', della critica a modo a modo, che non disturba troppo, è stata ribadita anche in una nota ufficiale dal sindaco.
Una nota nella quale il sindaco parla di 'aumento i fondi per gli educatori di strada e, d'intesa con il Prefetto, di rafforamento degli psicologi che mediano i conflitti nelle scuole alla luce delle esperienze positive riferite dai dirigenti scolastici'. Tutto bene e tutto bello, ma mai nel comunicato (qui) il sindaco usa la parola baby gang, nonostante già una relazione, presente sul sito del Ministero della Transcrime research, depositata a ottobre 2022 e resa nota dall'allora capogruppo di Fdi Elisa Rossini (qui), certificasse l'estensione del problema a Modena. Nella nostra provincia infatti insistano diverse tipologie di baby gang, a partire dalla Daisan 2016 e dalla Sixteeen baby gang.
Per Muzzarelli si trattava di gruppi di 'smandruppati', per Mezzetti la responsabilità è dei genitori che avanzano il problema 'senza avanzare proposte'.
Giuseppe Leonelli