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Continua in questa torrida estate il surreale bombardamento mediatico volto a criminalizzare coloro che (ad oggi legittimamente, indipendemente da valutazioni di merito) hanno deciso di non vaccinarsi. Il baratro che separa il 'noi' dal 'loro', creato dal Green Pass, ogni giorno si fa più profondo e insanabile e ogni arma mediatica viene utilizzata per etichettare come 'sbagliati' coloro che per scelta, convinzione o testardaggine non importa, hanno deciso di non unirsi alla tribù dei sedicenti (ma non oggettivamente essendo il contagio possibile anche tra vaccinati) 'salvi'. Tutto, è bene ricordarlo, in totale sfregio al regolamento Ue 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2021 che prevede sia 'necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate', anche fosse 'per scelta'.
In ballo non vi è l'utilità riconosciuta del vaccino nel ridurre ospedalizzazioni e decessi, ma i metodi iperbolici e rischiosi a livello sociale della campagna in atto. E in questa corsa alla divisione sociale Modena e l'Emilia Romagna sono in prima fila: reparti di ospedale vietati senza Green Pass, con tanto di cartello, medici sospesi e invitati a cambiare mesterie e addirittura appelli di Bonaccini a rendere obbligatorio il vaccino finanche per andare a lavorare. Per non parlare del diritto, ad oggi ancora valido, ma di fatto calpestato, di mantenere la riservatezza su un dato sensibile come quello legato alla salute.
Eppure di questi approggi ideologici e - ripetiamo - non aderenti alle indicazioni Europee, il virus, l'unico vero nemico di questo tempo, se ne frega.
Se ne frega del vocabolario pericolosamente sbagliato usato anche dalle istituzioni che usano la parola 'immune' per i vaccinati quando così non è. Se ne frega delle discriminazioni adottate contro chi non vuole vaccinarsi. Se ne frega della corsa politica a chi la spara più grossa in termini di restrizioni di libertà (basti citare l'appello della Dem Zampa a introdurre il Green Pass anche al supermercato).
Ogni minimo dubbio, ogni invito alla riflessione, ogni spunto dissonante viene immediatamente marginalizzato o, peggio, bollato come 'Fake news' dai nuovi salvatori della patria, i cosiddetti 'cacciatori di bufale'. Inaccettabili bufale complottiste, certamente, affollano il web ma - spesso - son ben riconoscibili e nulla hanno a che vedere con il pluralismo informativo.
Allora a proposito di Fake news è tempo di smontarne una pericolosa ma usata a mani basse proprio dagli stessi cacciatori di Fake news. Parliamo dell'idea che si possa raggiungere, attraverso l'adesione alla vaccinazione di massa, l'immunità di gregge. Una idea importante perchè rappresenta la base ideologica per colpevolizzare i non vaccinati e per attaccare sulla loro pelle la lettera scarlatta degli 'untori' per scelta. Ecco, è bene dire chiaramente che l'obiettivo della 'immunità di gregge' rappresenta una chimera irraggiungibile. E quindi il ventilarne il raggiungimento è una Fake news.
Lo ha detto chiaramente anche ieri Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova: 'l'immunità di gregge non si raggiungerà mai. È impossibile, dato che stiamo affrontando una variante che ha un R0 di 6. Per quanto riguarda la durata della vaccinazione, abbiamo a disposizione lo studio di Israele che dice che la protezione dura 8-9 mesi'.
E lo ha detto sir Andrew Pollard dell'Oxford Vaccine Group. 'L'immunità di gregge non è una possibilità. Questo virus non è il morbillo: se hai il 95% delle persone vaccinate contro il morbillo, il virus non può trasmettersi nella popolazione. Ma sappiamo molto chiaramente con il coronavirus che la variante delta infetterà ancora le persone che sono state vaccinate'.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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