Furti in abitazione: fermati tre albanesi accusati di 17 colpi
Gli autori dei furti operavano sempre travisati indossando guanti al fine di non lasciare impronte o tracce biologiche utili alla loro identificazione
L'indagine è partita a seguito dell'esecuzione dell'ordine di carcerazione emesso il 23 agosto nei confronti di un cittadino albanese condannato in via definitiva per furti in abitazione, e tratto in arresto il 17 novembre scorso, per un provvedimento definitivo a suo caricodi due anni di reclusione. Quest'ultimo, precedentemente indagato sempre dalla Squadra Mobile di Modena, per una serie di furti in abitazione compiuti nella provincia dal 12 al 26 marzo, era in compagnia di un connazionale il quale, durante le fasi relative all'esecuzione dell'ordine di carcerazione, è stato identificato.
Ciò consentiva ai poliziotti di risalire ad un parcheggio a Rubiera in cui lo stesso, insieme ad altri 2 uomini albanesi, aveva in uso un'autovettura Alfa Romeo Giulietta nera, diverse volte segnalata da testimoni e persone vittime dei furti. E' stata così ricostruita la commissione di diversi furti aggravati in abitazione, avvenuti nelle prime due settimane di questo mese oltre ad altri consumati nel mese di marzo, compiuti sempre durante le ore serali, mediante l'effrazione di infissi, o dopo aver tagliato le inferiate a protezione delle finestre. Denaro in contante, monili in oro, orologi, borse di valore ed apparecchiature elettroniche il bottino. Gli autori dei furti operavano sempre travisati indossando guanti al fine di non lasciare impronte o tracce biologiche utili alla loro identificazione. In un caso gli indagati erano riusciti ad aprire anche una cassaforte mediate l'utilizzo di un flessibile. Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire e sequestrare oggetti di valore (monili in oro, orologi, denaro in valuta straniera e una apparecchiatura elettronica) tuttora al vaglio degli inquirenti al fine di individuare le vittime dei furti. In zona Albareto è stata recuperata una ulteriore autovettura in uso agli indagati al cui interno erano presenti ricetrasmittenti e attrezzi da scasso. I tre fermati sono stati rintracciati a Modena, Rubiera e Carpi.
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