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La buona notizia, pur nel disastro dell'incendio, è che la struttura muraria non è stata compromessa, così come 3 su 5 delle antiche macine ancora funzionanti. E' ciò significa che l'antico mulino ad acqua di Gombola, pur con importanti e costosi lavori di ristrutturazione e ripristino, potrà nuovamente essere agibile e qundi visitabile ed abitabile. I danni dell'incendio che alle 23 di ieri hanno interessato l'interno della struttura, generato per cause accidentali nella stanza delle macine, e che in un primo momento sembravano devastanti, si sono rivelati, seppur ingenti, rimediabili.
All'interno della struttura, il mugnaio-custode oltre che proprietario Diego Verratti, di 83 anni, che vive al piano superiore rispetto a quello delle macine, è rimasto leggeremente intossicato dall'intenso fumo sprigionato dal rogo. Un principio di intossicazione che ha reso necessario il trasporto in ospedale.
Sul posto attive tre squadre di Vigili del Fuoco, richiamate dall'allarme dato da un parente della famiglia Verratti, residente a poca distanza dal mulino. Presente dalle prime ore della mattina il sindaco di Polinago Giandomenico Tomei insieme ai tecnici comunali, che hanno emesso l'ordinanza di inagibilità della struttura. Un provvedimento che verrà revocato al momento del ripristino delle condizioni di sicurezza dei locali.
Il lavoro necessario a riportare il mulino alle condizioni pre-incendio sarà importante e costoso. Sarà necessario il rifacimento totale degli impianti, compreso quello elettrico, oltre alla pulizia delle parti danneggiate e intaccate da fiamme e fumo, nei locali delle macine, maggiormente colpiti, e di lavori sempre importanti, ma limitati al ripristino delle condizioni igienico e sanitaria, per la parte 'residenziale'.
In pratica, anche se i lavori ed i costi saranno ingenti, il rogo non ha comunque fatto svanire la possibilità che il mulino, in tutte le sue parti, possa essere rimesso nelle condizioni per essere nuovamente visitabile e abitabile. Regalando ancora a tutti il fascino della macinatura, con il sistema di macine spinte dalla forza dell'acqua, che in appennino, solo al mulino Veratti di Gombola, è ancora oggi possibile vedere.
Il Mulino ad acqua di gombola, proprio perché mantenuto nello stato originale di funzionamento è diventato negli anni oltre che meta turistica, anche aula didattica per le visite scolastiche. Serviranno lavori importanti per il rifacimento di tutti gli impianti, compreso quello elettrico, andato completamento distrutta ma la cosa più importante e che la struttura muraria non è stata compromessa e potrà garantirne il ripristino e la riapertura. E già si pensa ad iniziative di raccogliere in fondi, perché l’antico mulino è si privato ma la sua funzione sociale e valore storico interessa l’intera comunità, come ha sottolineato il sindaco Giandomenico Tomei: 'L'amministrazione sosterrà con tutto quanto sarà possibile la famiglia Verratti nella ricostruzione del mulino, che è si una struttura privata ma costituisce un patrimonio di valori per tutta la comunità. Insieme alla proprietà e alle strutture comunali stiamo già pensando ad iniziative che possano servire per raccogliere fondi e cotributi utili alla ricostruzione e al ripristino della struttura'
Redazione Pressa
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