Gli indagati sono complessivamente 112: per 87 è stata emessa misura cautelare: per 56 indagati è stato disposto il carcere, per 31 i domiciliari. Tra gli 87 arrestati anche un infermiere che risiedeva da una ventina d'anni nel reggiano e faceva l'operatore sanitario all'ospedale Baggiovara di Modena. Si tratta di un 59enne, raggiunto dai carabinieri di Lecce, in collaborazione con i colleghi del comando provinciale di Reggio Emilia, a Rubiera.
L'indagine, condotta dal 2020 al 2024 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, coinvolge indagati di elevato spessore criminale, fra cui spicca il detenuto Antonio Marco Penza, operativo a Lecce e già condannato per mafia, nonché i suoi due principali referenti territoriali come Andrea Leo, anche lui già condannato per mafia, operante a Vernole, Melendugno e paesi limitrofi, e Francesco Urso, attivo sul territorio di Andrano.
Negli atti è contestato il tentato omicidio avvenuto a Lecce nel 2014 ai danni dell'allora 46enne Massimo Caroppo. I carabinieri ritengono di essere riusciti ad identificare i presunti autori dell'agguato maturato per un regolamento di conti per fatti di droga. Sono in corso sequestri preventivi a carico di alcuni indagati che hanno accumulato con il narcotraffico ingenti quantità di denaro tra beni immobili (terreni e fabbricati), autovetture e rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa un milione e settecentomila euro.