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Una raccolta firme a Nonantola per chiedere più sicurezza stradale, ma anche due serate informative dedicate al tema: un modo per avviare, insieme (e non contro) all’amministrazione comunale, un percorso che riveda la viabilità complessiva tra Campazzo e località Bertolda, un mese dopo l’ennesimo incidente.
I fatti
Una mattina di fine ottobre la quindicenne Giulia - il nome è di fantasia ma la storia è verissima - sta andando a scuola e cammina a bordo strada, sulla banchina erbosa; del resto non c’è altra possibilità per chi vuole arrivare alla fermata del bus a Campazzo di Nonantola.
È buio. Giulia ricorda pochissimo: i suoi passi sull’erba della banchina e poi la cintura in ambulanza che si allaccia. In mezzo peró succede molto altro: in piena via Farini, all’altezza del civico 3, un automobilista in transito la colpisce in pieno con lo spigolo laterale dell’auto. Le passa addirittura sopra con il veicolo, si ferma e le presta i primi soccorsi in quella mattina in cui nessuno ha sentito niente. Giura di non averla vista, e probabilmente è vero perché non ci sono segni di frenate. Giulia é cosciente, risponde alle domande, alla fine riporta una frattura della caviglia e molte contusioni. Ma è viva.
Il suo zaino
è strappato in diversi punti, il paraurti e il fanale dell’auto che l’ha travolta sono distrutti, a testimonianza della violenza dell’impatto.
Questa è la storia che Giulia e i suoi genitori possono raccontare, a un mese di distanza e con il percorso di fisioterapia alle porte. «Vorremmo che tutto questo non sia successo invano» sono però le loro ferme parole: perché a Campazzo, a onor del vero, un problema di viabilità esiste da sempre.
La raccolta firme
E allora da questa famiglia è partita una raccolta firme corredata da una lettera che verrà inviata al Comune di Nonantola per chiedere interventi o, meglio ancora, per chiedere di avviare un progetto collettivo che porti al miglioramento della situazione. «Via Farini - si legge nel testo - è una strada stretta, priva di pedonali o ciclopedonali per muoversi in sicurezza. È percorsa da automobili che sfrecciano e che superano abbondantemente i limiti consentiti. Chiediamo un intervento dell’amministrazione per migliorare la visibilità, magari aumentando i lampioni o creando un attraversamento pedonale che permetta agli studenti di raggiungere la fermata del bus». Ancora, si propongono azioni «per limitare la velocità dei mezzi in transito: dossi, autovelox o cartelli luminosi» e un maggiore presidio della zona da parte della polizia municipale. Ma, soprattutto, si chiede di lavorare in una logica di lungo periodo per «la creazione di un percorso ciclopedonale che permetta a pedoni e biciclette di spostarsi in sicurezza, posando nel frattempo barriere di protezione».
Serate informative
Ma non è tutto: a questa emergenza, la famiglia di Giulia prova a rispondere con la cultura e con l’informazione, grazie all’aiuto di molte associazioni che nel frattempo hanno aderito alla raccolta firme e partecipano attivamente per migliorare una situazione che in realtà riguarda tutti. Due serate informative sono previste per rispondere ad alcune domande-chiave: quali sono i rischi per chi si muove a piedi o in bicicletta? Quali precauzioni possiamo usare per prevenire incidenti? Se ne parlerà martedì 19 novembre alle 20,30 alla sala civica di Campazzo con la dottoressa Manuela Bellelli. Sempre la dottoressa Bellelli parlerà di percezione e sicurezza stradale martedì 26 novembre alle 20,30 alla sede La Clessidra a Nonantola. Interverrà anche Eugenio Carretti della Fiab. In entrambe le occasioni sarà possibile aderire alla raccolta firme.