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Ospedale di Pavullo, dipendente affronta uomo ubriaco e insanguinato da sola in piena notte

Ospedale di Pavullo, dipendente affronta uomo ubriaco e insanguinato da sola in piena notte

La donna ha avvisato il proprio padre, che ha dovuto contattare i carabinieri


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Grave episodio nella notte appena trascorsa presso il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Pavullo, dove una lavoratrice in turno notturno da sola si è trovata ad affrontare una situazione di grave pericolo.
Un uomo in evidente stato di alterazione psico-fisica, ubriaco e insanguinato, si è presentato alla porta del laboratorio dopo essersi allontanato dal Pronto Soccorso senza alcuna dimissione. Il paziente ha avuto accesso alla palazzina del laboratorio – fisicamente distaccata dal presidio ospedaliero principale – mentre la dipendente stava svolgendo le proprie mansioni in completa solitudine.‘Constatata la pericolosità della situazione, la lavoratrice ha prontamente chiuso l’accesso e richiesto aiuto al Pronto Soccorso, come da procedura interna. Tuttavia, la risposta è arrivata solo dopo alcuni minuti di attesa telefonica e con indicazioni completamente difformi dalle disposizioni aziendali: è stato infatti suggerito alla dipendente di chiamare autonomamente il 118, invece di attivare il protocollo di emergenza interno - spiega la Uil -. Nel frattempo, in stato di agitazione e comprensibile paura, la dipendente ha avvisato il proprio padre, che ha dovuto contattare i carabinieri per garantire l’intervento delle forze dell’ordine. L’AVAP, allertata per il soccorso, una volta giunta sul posto e non avendo trovato il paziente presente nel laboratorio, ha abbandonato la struttura nonostante le reiterate richieste della lavoratrice di non essere lasciata sola.
Solo l’arrivo dei carabinieri e della dirigente del laboratorio – contattata dalla dipendente stessa – ha consentito il graduale ripristino della calma. Resta tuttavia l’amarezza per una vicenda che non sarebbe mai dovuta accadere’.La UIL FPL denuncia con forza il ‘fallimento delle misure di prevenzione e protezione che, pur formalmente esistenti, non sono state attuate con efficacia. Quanto accaduto dimostra ancora una volta che il lavoro in solitaria in ambito sanitario è inaccettabile. Nessuna procedura, nessun dispositivo può sostituire la presenza di un secondo operatore in turno, soprattutto in orari notturni e in strutture isolate. Chiediamo con urgenza all’Azienda USL la sospensione immediata del lavoro in solitaria presso il Laboratorio Analisi di Pavullo e presso tutte le strutture sanitarie che ad oggi si ritrovano in questa situazione in particolare sul territorio di Pavullo e l’attivazione di un confronto permanente con le organizzazioni sindacali per la revisione dei protocolli di sicurezza e per l'assunzione immediata di personale sanitario che possa risolvere tale problematica senza dover ricorrere alla chiusura dei servizi che versano in tale situazione di profondo pericolo.
La tutela dei lavoratori e delle lavoratrici non può essere sacrificata per logiche organizzative o di risparmio’.
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