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'Pronto soccorso Mirandola, risposta della Giunta ci preoccupa'

'Pronto soccorso Mirandola, risposta della Giunta ci preoccupa'

'Da anni i cittadini della zona Nord della provincia assistono a un arretramento dei servizi ospedalieri senza che siano stati creati presidi alternativi'


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'La situazione del Pronto Soccorso di Mirandola resta incerta e la risposta fornita oggi dalla Giunta regionale non ci lascia affatto tranquilli'. Così il consigliere regionale e Presidente di Commissione Annalisa Arletti (Fratelli d’Italia) commenta l’esito dell’interrogazione di attualità presentata in Aula per chiedere chiarimenti sul futuro del presidio ospedaliero Santa Maria Bianca.
'Abbiamo sollevato con urgenza il tema in Regione – spiega Arletti – perché numerose sono le segnalazioni arrivate da operatori sanitari e cittadini preoccupati per la persistente carenza di personale al Pronto Soccorso. Il ricorso ai medici a gettone da parte dell'AUSL, misura nata per tamponare le gravi mancanze d’organico, non può e non deve diventare una soluzione strutturale. Il rischio concreto è che, passato novembre 2025 – termine previsto per l’impiego di medici a gettone – la situazione precipiti ulteriormente se non verranno assunti nuovi professionisti con contratti stabili'.
 

Criticità che – secondo Arletti – la risposta dell’assessore Fabi non dissolve: 'L’assessore ha confermato che il Pronto Soccorso di Mirandola rientra nella più ampia riorganizzazione provinciale dell’Emergenza-Urgenza, ma rimane il silenzio su tempi e modalità concrete di questa riorganizzazione. Si dice che cambierà l’assetto, ma non si spiega in che direzione e con quali garanzie per il territorio.
Al momento siamo davanti a progetti sulla carta, mentre il personale continua a mancare'.
 

Il consigliere di Fratelli d’Italia sottolinea inoltre il problema storico di un progressivo depotenziamento della sanità nella Bassa modenese: 'Da anni i cittadini della zona Nord della provincia assistono a un arretramento dei servizi ospedalieri, senza che siano stati creati veri presidi alternativi sul territorio. Così si rischia una sanità a due velocità, con pazienti di serie A e di serie B. Quando la Regione parla di 'rete diffusa dei servizi sanitari', viene da chiedersi quale sia la reale copertura garantita ai comuni più periferici come Mirandola'.
Unico aspetto valutato positivamente è l’annuncio dell’attivazione della sezione di Medicina d’Urgenza con 8 posti letto e la futura apertura di una semintensiva da 4 posti: 'Sono interventi importanti – conclude Arletti – ma condizionati al pieno ripristino del personale e alla fine del ricorso alle cooperative. Troppo poco, troppo incerto, soprattutto per un territorio che da anni attende risposte concrete e non solo promesse. Per questo continueremo a vigilare sul futuro del Santa Maria Bianca e a farci portavoce delle istanze di operatori e cittadini della Bassa modenese'.
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