Il pensiero va proprio lì. In queste condizioni cosa succederebbe in caso di precipitazioni abbondanti, anche non eccezionali, e di innalzamento dell'acqua a livelli ben superiori?
Il fenomeno, in evoluzione, è costantemente monitorato dai tecnici Aipo e dai volontari della Protezione Civile del Comune di Soliera che abbiamo incontrato sul posto e che hanno provveduto a rafforzare e alzare i cerchi di sacchi, le cosiddette coronelle, nei punti in cui l'acqua sgorga dal sottosuolo. Difficile poi valutare, soprattutto se non si è dei tecnici o dei geologi, se la grande quantità di acqua che sgorga alla base dell'argine sia tutta derivante dal fiume che scorre a 4 metri sopra, diviso solo dall'argine stesso, o dai campi leggermente più alti che intrisi di acqua (In questi giorni è facile vedere enormi ristagni di acqua in numerosi campi, anche in assenza di pioggia), scaricano nel punto più basso.
Fatto sta che il fenomeno genera apprensione. Anche perché, come più volte documentato, il livello dell'acqua in un fiume pensile come è il Secchia soprattutto nelle aree a nord di Modena e della Bassa, scorre, anche senza piene in corso, anche a 5-6 metri al di sopra del piano campagna e, conseguentemente (come mostra la foto sotto), a livello del secondo piano delle case. Un fenomeno che visivamente impressiona ancora di più all'altezza dell'area golenale, come quella di Soliera. Dove l'acqua invade da settimane un'area da circa 30 ettari, che crea un grande bacino di compensazione per l'acqua, ma dove migliaia di metri di cubi di giacciono e scorrono lentamente a livello del secondo piano delle case circostanti. A pochi metri da un argine che più che un argine sembra il fronte di una diga. Una situazione che non è raro vedere anche nei comuni che si estendono in direzione nord sull'asta del Secchia, come a Concordia o Bomporto, dove si incrociano Naviglio e Panaro, dove le politiche urbanistiche degli anni passati hanno consentito di costruire anche nuovi insediamenti a ridosso degli argini, se non addirittura in luoghi che un tempo costituivano i percorsi o aree naturali di espansione del fiume.
Gi.Ga. 
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