'Ogni parola pubblica dovrebbe partire da qui: dall’ascolto, dal rispetto, dal silenzio necessario per non sovrapporre altro dolore al trauma. E invece - continua il consigliere regionale - come se non bastasse, c’è chi strumentalizza questa tragedia per fare propaganda politica. Si urlano slogan, si attacca la sindaca, si riversa odio sugli stranieri. È meschino, crudele, disumano. Parlare di ‘clandestini’ di fronte a uno stupro è un modo vigliacco per evitare le vere domande: come fermiamo la violenza sulle donne? Come costruiamo comunità più sicure, più solidali, più giuste?
La verità è che da anni i territori sono lasciati soli. Negli ultimi tre anni la destra è stata al governo: ha tagliato risorse, ha cancellato politiche educative e di mediazione culturale, ha svuotato i fondi per i Comuni, ha speso milioni in operazioni di facciata come i CPR in Albania. E oggi, con ipocrisia, accusa chi ogni giorno, con responsabilità e fatica, amministra i nostri territori, senza offrire soluzioni'.'C’è una violenza crescente nei nostri territori, - conclude Sabattini - ma a essa si accompagna una speculazione politica altrettanto grave. Ogni episodio viene usato per costruire consenso sulla paura. I sindaci, ancora una volta, sono lasciati soli, mentre il Governo risponde solo con slogan e decreti d’emergenza, privi di visione e strategia. Massima solidarietà alla vittima, alla comunità di Vignola, alla sindaca Emilia Muratori. Chi usa il dolore di una donna per farsi campagna elettorale non combatte la violenza: la sfrutta. Ma la sicurezza vera nasce da una politica seria, che previene, educa, include. Ed è su questo che dobbiamo lavorare, insieme'.



