Questa mattina i carabinieri del NAS di Parma, comandati dal maggiore Gianfranco Di Sario, hanno effettuato una duplice verifica, presso l’azienda di Castelvetro e presso l’ente che gestisce l’acquedotto comunale di Castelvetro. Finalizzate a verificare il perché del fenomeno di qualche giorno fa quando i residenti della zona della località Settacani, nel comune di Castelvetro, dove ha sede anche una omonima cantina del conzorzio di produzione del lambrusco, hanno visto sgorgare dai loro lavandini, anziché acqua, vino rosso, in particolare Grasparossa.
I primi accertamenti svolti dai Carabinieri sembrerebbero propendere per ricondurre l’immissione di vino nelle condutture dell’acquedotto comunale ad una disfunzione di una valvola. 'Il vino immesso nella rete idrica - fa sapere il Comando provinciale dei Carabinieri di Modena - era quello destinato all’imbottigliamento, non nocivo per la salute'. Ulteriori accertamenti sarebbero comunque in corso. Dubbi ed interrogativi sono legati ad altri elementi tecnici necessari a chiarire la dinamica dei fatti.
Perché pur nel caso di una valvola di non ritorno malfunzionante la pressione del vino dalla cantina e destinata all'imbottigliamento sarebbe stata superiore a quella dell'acqua proveniente dall'acquedotto, sostituendosi ad essa, fino ai rubinetti di casa. E il lieto fine legato al fatto che il liquido estraneo al posto dell'acqua fosse vino destinato all'imbottigliamento, e quindi non nocivo per la salute, non fuga gli interrogativi sui rischi connessi alle possibilità che anziché vino, nelle tubature, ci potesse finire altro.
Vino dal rubinetto, i Nas confermano: disfunzione di una valvola
Accertamenti in mattinata alla cantina dalla quale il vino destinato all'imbottigliamento è finito nelle condutture dell'acquedotto pubblico, sgorgando nelle case
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