Meglio la rete cardiologica ma soffrono le aree periferiche
Sul fronte della rete cardiologica, l’Emilia-Romagna mantiene una struttura solida e ben organizzata. La presenza di centri HUB e SPOKE, la collaborazione tra il servizio 118 e i reparti di emodinamica, e l’adozione di protocolli condivisi permettono una risposta tempestiva nella maggior parte dei casi. Tuttavia, anche in questo ambito non mancano le ombre. Le aree montane e rurali soffrono per tempi di trasporto troppo lunghi verso i centri attrezzati, e nei giorni festivi si registra un lieve aumento della mortalità intraospedaliera, segno che la copertura non è sempre omogenea.Rete ictus
La rete per l’ictus mostra risultati nella media. Le Stroke Unit sono presenti nei principali ospedali regionali e i protocolli per la trombolisi e la trombectomia meccanica sono ben rodati. Tuttavia, i tempi di accesso alla trombolisi restano migliorabili, soprattutto nelle province con minore densità ospedaliera. Anche i trasporti secondari, cioè i trasferimenti da ospedali spoke a centri hub, presentano ritardi che possono compromettere l’efficacia dell’intervento.Forza Italia (Vignali, Platis, Giacobazzi): 'Preoccupanti i dati per l'alta mortalità da infarto a Modena e Reggio'
'Preoccupano i dati per l’alta mortalità per infarto a Modena e Reggio Emilia. Tutta l’Emilia-Romagna, comunque, arranca su rete trauma dove è ultima tra le Regioni e le province autonome. Criticità anche su abbandoni e tempi di permanenza nei pronto soccorso sui quali è stata significativamente distanziata dal Veneto. Agenas ha certificato che il nostro servizio sanitario regionale sta perdendo colpi'. Lo ha dichiarato Pietro Vignali, presidente del Gruppo Forza Italia nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e membro della segreteria nazionale dello stesso partito.'I dati appena pubblicati riguardano una ricerca dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – ha proseguito Vignali – L’indice delle reti tempo-dipendenti per trauma allo 0,31 è decisamente sotto la media nazionale che è 0,59. Un abisso a confronto del Veneto che è allo 0,89. La distanza con il servizio sanitario veneto è ancora più marcata per quanto riguarda i pronto soccorso: in Veneto gli abbandoni sono all’1,39 % e i tempi medi di permanenza si attestano a 3 ore e 54 minuti mentre in Emilia-Romagna gli abbandoni sono al 6,09 % e il tempo medio di permanenza è 4 ore e 45 minuti. La segnalazione su quest’ultimo dato è che sono particolarmente critici i tempi di permanenza soprattutto per i casi più urgenti. Quanto alla mortalità per infarto miocardico acuto a 30 giorni dal ricovero le province di Modena e Reggio Emilia registrano un tasso di mortalità che varia dal 6,5 all’8 %. Un dato piuttosto alto e quindi preoccupante. Come già ho evidenziato c’è una chiara sofferenza nel settore dell’emergenza urgenza nel suo complesso. Le amministrazioni regionali che si sono succedute non hanno fatto nulla per risolvere queste criticità, se si eccettua la comunque fallimentare riforma dei CAU – ha concluso il capogruppo forzista emiliano-romagnolo – Ho interrogato la Giunta regionale per sapere come intende attivarsi per risolvere i problemi in questi specifici settori. Non si può far finta di nulla di fronte agli esiti della ricerca di un’agenzia super partes che non ha nessun rapporto di collaborazione privilegiato con la Regione Emilia-Romagna'.“Non è un caso che le province con la mortalità per infarto miocardico acuto più bassa siano anche quelle meglio servite dal punto di vista dei mezzi di soccorso avanzato – hanno incalzato un altro esponente di Forza Italia, il vice coordinatore regionale Antonio Platis e il coordinatore provinciale Piergiulio Giacobazzi che nel merito hanno sottolineato
'C’è un’automedica ogni 57.408 abitanti a Parma, 93.133 a Bologna e 87.859 a Ferrara. Al contrario, nella provincia di Reggio Emilia il rapporto è di un mezzo ogni 133.729 cittadini e a Modena addirittura uno ogni 175.411 residenti. Questi dati confermano quanto denunciamo da tempo: le automediche sono indispensabili per garantire un lavoro d’equipe, come previsto da Agenas. La rete del 118 non va ridotta, ma potenziata, per assicurare a tutti i cittadini lo stesso livello di assistenza e sicurezza'.
A fronte di questi dati, il consigliere regionale Pietro Vignali (Forza Italia) ha presentato un’interrogazione urgente in Assemblea legislativa, denunciando il progressivo deterioramento della sanità emiliano-romagnola. “Il rapporto AGENAS è impietoso - affermano il consigliere regionale con il Vicecoordinatore regionale e Coordinatore provinciale Piergiulio Giacobazzi. 'L’Emilia-Romagna, un tempo modello di eccellenza, oggi si trova in fondo alle classifiche per la rete trauma e per l’efficienza dei pronto soccorso.




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