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'Lo ripeto, dobbiamo ascoltare il rumore sordo che proviene dai ragazzi, nel rispetto di diritti e doveri'

'Lo ripeto, dobbiamo ascoltare il rumore sordo che proviene dai ragazzi, nel rispetto di diritti e doveri'

Mezzetti: 'Limitarsi ad affermare che l'integrazione è fallita significa creare ghetti con conseguenze che in altri paesi, come la Francia, abbiamo già visto'


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Gentile direttore,
per prima cosa la ringrazio per la presenza del vostro media all'apertura del Festival delle migrazione (qui). Si potrebbe dire che questo festival non si concilia facilmente con i ritmi della comunicazione contemporanea. I tanti dibattiti che lo animeranno su questioni che politicamente vengono affrontate esclusivamente nel segno della divisione e della polarizzazione sono, al contrario, un invito a fermarsi un attimo, per capire e riflettere e, anche, imparare. A questo servono i festival e Modena sta provando ad accompagnare questa impresa.
Torno quindi sul mio intervento, all'interno di un tavolo che vedeva anche la presenza del Presidente della Regione Michele De Pascale e del prof. Maurizio Ambrosini, perché credo che in un ambito di riflessione così alta sia giusto affrontare temi che sono allo stesso tempo profondi ma estremamente quotidiani e impattano fortemente con la vita di tutti noi che viviamo la città.
Nell'equilibrio necessario tra repressione dei reati, che attiene alle Forze dell'ordine, e compiti sociali che sono più propri degli enti locali sto ripetendo da tempo che dobbiamo darci gli strumenti per capire.
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Premetto la mia ferma convinzione che chi compie un reato va perseguito e assicurato alla giustizia con una certezza della pena, e questo per me vale anche in caso di minori.
Dobbiamo però capire perché ci sono ragazzi che usano violenza verso i loro coetanei, senza rubare nulla ma solo per il gusto di picchiare oppure provano soddisfazione a distruggere beni pubblici, come le panchine o altro. E' a questo che mi riferisco quando affermo, ormai da mesi, che “dobbiamo ascoltare il rumore sordo che proviene da questi ragazzi”. Sono spesso giovani di seconda e terza generazione che vivono in famiglia, molti meno in questo momento i minori stranieri non accompagnati. Sono figli di genitori che lavorano tutto il giorno per guadagnare stipendi che non sono sufficienti a reggere il costo della vita nella nostra città. Spesso ci viene raccontato che i genitori che arrivano al comando della Polizia Locale ammettono di non sapere cosa fanno i loro figli durante il giorno perché non hanno tempo e possibilità di seguirli. Chi amministra ha l'obbligo di misurarsi con questa realtà e la società che esiste e da uomo di sinistra non posso evitare di guardare la mia città anche da una prospettiva sociale. E' in gioco l'idea di società che intendiamo costruire. Limitarsi ad affermare che l'integrazione è fallita significa creare ghetti con conseguenze che in altri paesi, penso alla Francia, abbiamo già visto.
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Misurarsi invece anche con eventuali errori che le politiche di accoglienza hanno commesso nel nostro Paese significa, al contrario, guardare al futuro. E a proposito di uno dei temi che saranno oggetto di confronto del festival significa fare un discorso serio sulla cittadinanza che è fatta di equilibrio e di rispetto dei due pilastri della convivenza civile: diritti e doveri. Il rispetto dei doveri è la condizione che rende più forte la rivendicazione dei diritti. Ma, viceversa, il riconoscimento di un diritto come quello della cittadinanza è la condizione per affermare con forza il richiamo ai doveri. Una politica lungimirante è quella che guarda più in là, non quella che ragiona solo sull'elezione che sta arrivando.
Massimo Mezzetti - sindaco di Modena
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