In pratica fino a 300mila riservisti potranno essere coinvolti dalla “mobilitazione parziale”: lo ha riferito il ministro della Difesa Sergey Shoigu, in un’intervista trasmessa in televisione. Il dirigente ha confermato le parole del capo dello Stato, secondo le quali a contribuire alle operazioni belliche saranno chiamati solo coloro che hanno già esperienza militare. Saranno i capi delle diverse regioni a dover assicurare l'arruolamento nella quantità e nei tempi stabiliti dal ministero della Difesa.
Dall’Unione europea alla Nato, i leader europei hanno condannato la possibilità che nelle regioni ucraine occupate dalla Russia si svolgano referendum per l’annessione alla Federazione.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato su Twitter che “questa è un’ulteriore escalation nella guerra di Putin” e che “la comunità internazionale deve condannare questa palese violazione del diritto internazionale e rafforzare il sostegno all’Ucraina.” Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha respinto “questi falsi referendum” che “non possono essere accettati”. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato le sue intenzioni di voler parlare con Putin nei prossimi giorni, descrivendo i referendum come una “cinica provocazione” che non avrà conseguenze legali, perché “l’intero processo è una farsa“.