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Trattativa Stato-Mafia: Mario Mori condannato a 12 anni

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L'avvocato: 'Ora speriamo nell'appello'. La Pressa un mese fa difese convintamente il diritto di Mori e di De Donno a parlare a Modena


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La Corte di Assise di Palermo ha condannato a pene comprese tra 8 e 28 anni di carcere per la cosiddetta trattativa Stato-Mafia gli ex vertici del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, l'ex senatore Marcello Dell'Utri, Massimo Ciancimino e i boss Bagarella e Cinà

Gli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni sono stati condannati a 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato. A 12 anni, per lo stesso reato, è stato condannato l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, a 28 anni sempre per minaccia a corpo politico dello Stato, è stato condannato il capo mafia Leoluca Bagarella. Per lo stesso reato dovrà scontare 12 anni il bosso Antonino Cinà. L'ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno, per le stesse imputazioni, ha avuto 8 anni.

Massimo Ciancimino, accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia dell'ex capo della polizia De Gennaro, ha avuto 8 anni. La Corte d'Assise di Palermo ha assolto dall'accusa di falsa testimonianza l'ex ministro democristiano Nicola Mancino. Prescritte le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca. Condannati tutti gli altri imputati. 

MORI A MODENA

Era il 16 marzo quando la Camera penale di Modena decise di invitare a Modena l'ex generale Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno. Una presenza che venne bocciata dal mondo della sinistra modenese, da Libera e dal M5S. La Pressa in quella occasione criticò duramente quella condanna a priori in mancanza di una sentenza (fin ad oggi Mori era sempre stato assolto nei processi a suo carico). Una tesi che - conoscendo personalmente la vicenda umana e professionale di Mori - ribadiamo.

Pur prendendo atto della sentenza di primo grado. Un mese fa intervistammo il generale che si disse sicuro della sua assoluzione. Non è andata così. Riproponiamo comunque la intervista.

IL LEGALE DI MORI: ORA SPERIAMO NELL'APPELLO

'Aspettiamo di leggere le motivazioni però è chiaro che 12 anni di condanna la dicono lunga sulla decisione della corte. C'è però in me un barlume di contentezza, in un mare di sconforto. Sono contento perché so che la verità è dalla nostra parte. E' un giorno di speranza. Possiamo sperare che in appello ci sarà un giudizio, perché questo è stato un pregiudizio'. Lo ha detto l'avvocato Basilio Milio che difendeva l'ex generale dei carabinieri Mario Mori e gli ufficiali del Ros Antonio Subranni e Giuseppe De Donno. 'Questo processo è stato caratterizzato dalla mancata ammissione di tante prove da noi presentate - ha proseguito - La prova del nove? Non sono stati ammessi oltre 200 documenti alla difesa e venti testimoni, tra i quali c'erano magistrati tra cui la dottoressa Boccassini, il dottor Di Pietro, il dottor Ayala. E' stata una sentenza dura - ha concluso - che non sta né in cielo né in terra perché questi fatti sono stati smentiti da quattro sentenze definitive'.

I PMI: SENTENZA DEDICATA A BORSELLINO

'Questo processo e questa sentenza sono dedicati a Paolo Borsellino, a Giovanni Falcone e a tutte le vittime innocenti della mafia'. Lo ha detto il Pm del pool che ha istruito il processo sulla trattativa Stato-mafia Vittorio Teresi, dopo la lettura del dispositivo. 'E' stata confermata - ha aggiunto - la tesi principale dell'accusa che riguardava l'ignobile ricatto fatto dalla Mafia allo Stato a cui si sono piegati pezzi delle istituzioni. E' un processo - ha concluso - che andava fatto ad ogni costo. 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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