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Carpi, dal sindaco autocelebrazione che dimentica problemi della città

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Bellelli continua a parlare del nulla, ma in maniera enfatica, con un linguaggio forzatamente rassicurante, in un misto di retorica, buonismo e perbenismo


Carpi, dal sindaco autocelebrazione che dimentica problemi della città
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In alcune dichiarazioni rilasciate ai giornali locali e nella presentazione al Consiglio del bilancio di previsione del Comune, il sindaco di Carpi Alberto Bellelli si è ripetuto nel suo abituale clichè. Che è quello dell'autocompiacimento, dell'autocelebrazione, della solita promessa di lavori e realizzazioni future, ma mai di quelle fatte. Clichè che lo porta a parlare del nulla, ma in maniera enfatica, con un linguaggio forzatamente rassicurante, in un misto di retorica, buonismo e perbenismo, con toni sempre più curiali, in una logica di comunicazione scopertamente propagandistica per sè, per la sua giunta e per il Pd, ma priva di sostenza, concretezza, pragmatismo, priva di fatti concreti, di realizzazioni fatte e non solo quelle promesse, che lasciano il tempo che trovano e che deludono l'opinione pubblica che non 'sente' un sostegno vero e concreto dalla massima istituzione locale, cioè il Comune, in un momento di gravi difficoltà economiche in tutti i settori e in tutte le categorie sociali.

Ma non dicendo cosa vorrà fare il Comune per le persone già ora in difficoltà, quali richieste e quali appelli ha rivolto alla Regione e al Governo, diretti da uomini del suo stesso partito, perchè vengano in aiuto.

Dimenticandosi di dire che anche a Carpi è andato tutto male a livello sanitario a causa del Covid, con decine di morti nelle case di riposo (dove doveva invece funzionare il controllo dei servizi sociali e delle cooperative private che le gestiscono), che anche a Carpi vi sono stati 111 morti negli ospedali, con decine di pazienti che hanno dovuto rinviare sine die il loro ricovero per interventi chirurgici in quanto la struttura del Ramazzini non ha retto ai ricoveri per l'epidemia. Una sanità pubblica che anche qui ha dimostrato tutte le sue criticità facendo cadere una presunta vantata superiorità organizzativa.

Non dicendo nemmeno che la situazione economica nell'industria, nel commercio e nell'artigianato ha raggiunto livelli di crisi mai visti prima, con vertenze aziendali come quella della Goldoni che si trascinano da mesi senza che il Comune o il Pd siano riusciti a coinvolgere i ministri del loro partito perchè la crisi della Goldoni ha risvolti internazionali essendo ora di proprietà di una holding cinese. Nulla.

Come nessuna risposta è stata data alla drammatica richiesta di aiuto lanciata da Confesercenti e Confcommercio per il loro settore che vede un continuo abbassarsi di serrande di esercizi che ben difficilmente riapriranno, mentre altre sono con l'acqua alla gola a causa delle restrizioni del Governo che passa da decreti di chiusura e riapertura da un giorno all'altro, in una confusione di norme e di linguaggio che ha aumentato le difficoltà riducendo drasticamente lo shopping natalizio.

Ma nessuna risposta nemmeno a Cna e Lapam che hanno fatto presente in toni drammatici la critica situazione nella quale si trovano le aziende dell'abbigliamento che hanno necessità di sostegni e di aiuti concreti per in crollo dei fatturati conseguenza delle restrizioni governative.

Non chiamando in causa una sola volta né il Governo Conte né la Regione per richiamarli alle loro responsabilità, il sindaco ha dimostrato una volta ancora una dannosa sudditanza psicologica nei confronti dei dirigenti del suo partito, in una sorta di conformismo che appiattisce l'immagine e il ruolo del Comune.

Per poi annunciare con enfasi progetti che non sono del Comune, come il nuovo ospedale che sarà finanziato da Stato e Regione ma di cui si parla inutilmente da decenni e di una facoltà staccata di ingegneria dell'Università di Modena di iniziativa dello stesso Ateneo finanziata dalla Fondazione, il proseguimento dei lavori per il recupero del Torrione degli Spagnoli (peraltro da una idea dell'ex vice sindaco Morelli), ma rinviando ancora problemi insoluti come quello del Mercato di piazzale Ramazzini, del Caffè del Teatro, dell'area incolta di viale De Amicis, gli interventi sulle scuole di viale Carducci, promettendo un nuovo palazzetto dello Sport (anche in questo caso in grave ritardo perchè quello vecchio è chiuso ormai da dieci anni). Coi soliti ripetitivi richiami alla necessità di interventi sui due storici 'ghetti' rappresentati dai condominii di via Unione Sovietica e di Cibeno.

Silenzio assoluto invece sul nuovo Prg di cui la città ha bisogno specialmente per la parte che riguarda la protezione del verde pubblico dopo il selvaggio taglio di centinaia di alberi ombrosi di alto fusto e per la salvaguardia dell'ambiente e la qualità dell'aria che peggiora sempre più anche a Carpi come conferma Arpae.

Silenzio assoluto anche sul delicato grave problema della criminalità che allarma i cittadini per i continui episodi di furti, rapine, scippi, violenze, aggressioni, danneggiamenti, spaccio di droga. Nulla, come vivessimo in una ideale 'isola dei sogni' o in una ridente località svizzera dove tutto funziona, tutto è bello, pulito, ordinato.

In conclusione il sindaco ha dimostrato una inquietante grave mancanza di idee, di progetti e di una visione della città del futuro, sua e della Giunta, quasi una mancanza di motivazioni che prefigurano uno stato di rassegnazione e di stanchezza proprio nel momento in cui sarebbero viceversa necessari slanci creativi, idee nuove, progetti concreti e realizzabili, un nuovo entusiasmo per aggredire la grave recessione economica e trovare strade alternative al declino di settori importanti della economia carpigiana, un tempo floridi in sede nazionale, come la magliera, le macchine per legno, la meccanica di precisione, la trattoristica.

 

Cesare Pradella


Cesare Pradella
Cesare Pradella

Giornalista pubblicista, è stato per dieci anni corrispondente da Modena del Giornale diretto da Indro Montanelli, per vent'anni corrispondente da Carpi del Resto del Carlino, per ..   Continua >>


 

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