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Modena e Casa d'Este, una identità da non dimenticare

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'Un popolo che non ha più identità non potrà mai avere una crescita ed un futuro, poich? non ha più coscienza di s?'


Modena e Casa d'Este, una identità da non dimenticare
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Modena, antica città, con profonde radici antiche e tradizioni, che divenne capitale e scelse anche da chi farsi governare. Per oltre 5 secoli la Casa d’Este ha governato la città, prima come capitale del marchesato, poi come capitale del ducato. La nobile Casa d’Este affonda le sue origini nei territori del ducato di Milano, dai Franchi ed allorquando Modena si autoproclamò libero Comune autogovernato, furono gli stessi modenesi nel lontano 1288 a ricercare al di fuori del contesto cittadino, caratterizzato al tempo da ostilità e diatribe tra le famiglie notabili modenesi.
Tale scelta ricadde nell’amica città di Ferrara e nel marchese Obizzo II d'Este chiamato a governare. Le ragioni di tale connubio si ebbero poichè Ferrara rappresentava certamente una valida alleata politica ed economica, rispetto all’asse strategico delle città di Bologna e Reggio spesso alleato contro la stessa Modena.

Modena per mezzo millennio è stata dunque una capitale italiana ed europea. Oggi Modena pare abbia perso la sua memoria, le tradizioni e la sua identità riguardo a quella stessa storia che è inevitabilmente intrecciata con la Dinastia Estense. Non si possono cancellare 5 secoli di storia con un colpo di spugna. Eppure proprio grazie alla Casa d’Este che Modena, dopo la devoluzione della Città di Ferrara, da piccola cittadina della pianura del Po, si è trovata ad essere investita di un ruolo importante cioè quello di Capitale dello Stato Estense. Dopo tanto negazionismo della verità storica, vi sono oggi segnali importanti di rinascita, di recupero della nostra identità storico-culturale e della nostra memoria: vedi ad esempio i Giardini che da Pubblici si riappropriano del loro originario nome cioè: Ducali e l'Accademia Militare che finalmente viene riconosciuta come Palazzo Ducale in cui essa è ospitata e che ultimamente viene sempre di più aperta alle persone con percorsi di visita che ne raccontano la maestosità estense.

Il palazzo Ducale è un simbolo, poiché salvo alcune brevi interruzioni, in esso si identificava il governo, la cultura, l’identità ed il riferimento per tutti i modenesi. Oggi chi conosce veramente ciò che ha per cinque secoli rappresentato dal 1598 al 1859? Di questa Casa Ducale non si sa chi essi furono e quanti furono; non vengono mai rammentati, non vi è anniversario, data, o rievocazione, nulla che li richiami alla mente. Una condanna all’oblio che non trova alcuna spiegazione, poiché è parte della nostra storia, della nostra memoria di modenesi.

A Palazzo Ducale non vi è neppure una targa a ricordo. In quel Palazzo vissero uomini e donne che fecero di Modena una Capitale 'splendidissima'; ed una targa a ricordo non è uno schierarsi da una parte o dall'altra, ma è semplicemente il riconoscere finalmente ciò che è stata la storia modenese al tempo ducale, che non si può cancellare anzi di cui ci si deve riappropriare insieme ad una parte sostanziosa delle nostre radici storiche. Molti sostengono che gli Estensi, soprattutto Francesco IV e Francesco V, fossero stranieri perché portavano il nome Austria Este. Ebbene non c'è nulla di più falso. Francesco IV era nato a Milano. Sua madre era la modenese Maria Beatrice d'Este, figlia di Ercole III; il Duca Nasone che parlava dialetto e partecipava al carnevale in mezzo ai suoi concittadini che purtroppo era morto senza lasciare eredi maschi. Per questo motivo, al fine di salvaguardare il Ducato, Il padre di Francesco IV era l'Arciduca Ferdinando d'Asburgo-Lorena (figlio della grande Maria Teresa d’Austria) e così Francesco IV mantenne il doppio cognome. Francesco V nacque proprio a Modena, come lui quasi tutti i Duchi da quando la nostra città era diventata Capitale.

Per tali ragioni, la nostra Organizzazione “Croce Reale” sta promuovendo tale iniziativa quale atto dovuto alla storia di Modena ed ai modenesi di ieri e di oggi. E se qualcuno comunque li vuole giudicare non può usare come metro di giudizio il nostro modo di pensare da uomini contemporanei. Furono signori della loro epoca e con questa consapevolezza che vanno giudicati. Gli Este - famiglia di origine veneta era diventata potente a Ferrara - erano modenesi dal 1598; come già accennato prima raccolsero una città di provincia e la trasformarono in una piccola capitale, un gioiello dotato di servizi e infrastrutture. A loro si devono non solo il Palazzo Ducale con i suoi tesori. I Duchi costruirono il primo ospedale che si può definire 'pubblico', il Sant'Agostino, l'Albergo dei Poveri. Con Francesco III, nonno di Francesco IV, la città venne dotata di un embrione di welfare. A loro si devono alcune grandi strade come la via Vandelli e la via Giardini. Insomma, Modena è come la vediamo oggi grazie a loro. Dimenticarlo è sbagliato prima e ingeneroso.
Cicerone diceva: “la storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita e annunciatrice dei tempi antichi”, dimenticarla è come seppellire noi stessi. Un Paese senza memoria è un paese senza identità. Un popolo che non ha più identità non potrà mai avere una crescita ed un futuro, poiché non ha più coscienza di sé.

Angela Baranzoni, presidente Delegazione “Francesco V” di Croce Reale

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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