Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Contratto rinnovato per 6 anni, fino al 28 febbraio 2027, e per 430.000 euro l'anno, per l'affitto da soggetti private, dell'immobile di via Santi 60 dove hanno sede gli uffici comunali dell'assessorato al traffico e alla mobilità. Altri 73.000 euro l'anno, ed il rinnovo fino al 2027 con l'Ente Pii Istituti Riuniti di S.Margherita Ligure, dell'immobile sito in V.le Barozzi 172 destinato alla sede del ME.MO e altri 115.000 euro l'anno, per i prossimi 5 anni, fino al luglio 2026, per l'affitto, in questo caso da rimborsare alla Provincia di Modena, per l'affitto, in Via delle Costellazioni 180, dei locali adibiti a Centro per l'Impiego.
Sono questi i principali importi che per un totale di circa 620.000 euro l'anno il Comune di Modena ha rinnovato da pochi giorni per l'affitto di tre immobili adibiti ad usi comunali.
Il tutto in una unica determina del 15 marzo scorso, esecutiva dal 16, comprensiva anche di due rinnovi di contratti di affitto per così dire minori, almeno in termini di importi. In particolare, da 19.400 euro l'anno, da corrispondere alla polisportiva Sacca, per l'utilizzo di alcuni locali per l'attività sportiva delle scuole, e di 4.520 euro per il rinnovo del contratto di affitto con Acer di un appartamento in via Ricci destinato ad immigrati in emergenza abitativa.
Il tema degli affitti passivi del Comune, ovvero quelli che vengono pagati ogni anno per disporre di edifici privati adibiti a uffici o a servizi pubblici è da anni dibattuto sul piano politico.
Da venti anni almeno la domanda ricorrente è: perché il Comune, pur disponendo di diversi immobili ed aree edificabili inutilizzate, non ne programma l'utilizzo per i propri usi, investendo su ciò che già ha, e preferisce invece programmare spesa corrente per affitti passivi? Da anni i costi per affittare 'immobili' come quello di via Santi (particolarmente costosi anche sotto il profilo energetico), fanno discutere, soprattuto, appunto, alla luce di una mancata programmazione rispetto all'utilizzo di immobili già di proprietà comunale. La cui lista è sempre più lunga, considerando anche gli ultimi esempi dei giorni scorsi con l'acquisizione, a titolo gratuito, attraverso il federalismo demaniale, dei due immobili in via Emilia Centro e di via Bonacorsa. Per contro, nella direzione di un investimento programmato che potrebbe togliere un affitto passivo, c'è da annoverare in questi giorni quello relativo alla ristrutturazione della palazzina di viale del mercato, ex sede di uffici e stalle del mercato bestiame, ora in stato di degrado e in parte pericolante, programmata però con scadenza a lungo termine per la nuova sede del centro per l'impiego. Anche se in questo caso il contratto rinnovato fino al luglio 2026 per l'affitto dello stabile in via Costellazioni dimostra che fino a quella data lo stabile di via del mercato non sarà pronto.
Fatto sta che i costi per affitti passivi continueranno a costituire una voce importante in uscita dal bilancio comunale, quello che da oggi e fino e presumibilmente fino a venerdì terra occupato, per l'approvazione, il Consiglio Comunale.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>