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Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha firmato una dichiarazione di intenti con il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini per dare il via al percorso che consentira' maggiore autonomi all'amministrazione regionale. L'autonomia della Regione Emilia Romagna, pur nella consapevolezza di un percorso complesso, per ora non va oltre ad una dichiarazioni di intenti, per dare il via ad un percorso.
'A seguito della risoluzione adottata il 3 ottobre dal Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna, al fine di ottenere forme e condizioni particolari di autonomia, il Governo e la Giunta regionale intendono dare corso a tale proposito' - ha affermato Bonaccini. 'Quanto al Governo, anzitutto mediante i necessari approfondimenti con tutti i Ministeri interessati, tenendo conto delle possibilita' e dei limiti stabiliti dalla Costituzione', si legge nell'intesa firmata.
'Con questa dichiarazione di intenti- ha affermato Bonaccini - nelle prossime settimane partiranno i tavoli di confronto coi vari ministeri perche' noi abbiamo chiesto maggiore autonomia su alcune competenze specifiche, dai temi del lavoro all'impresa, dall'ambiente ai territori, alla salute'.
'Sono molto soddisfatto soddisfatto e grato al presidente del consiglio e al governo perche' con l'avvio di questo percorso trova una risposta il mandato che l'assemblea legislativa ha dato a maggioranza, affinche' la regione venisse a presentare questa richiesta di autonomia, con il consenso di tutte le parti sociali'.
Un accordo alla supercazzola
'La montagna ha partorito il topolino: dopo settimane di roboanti annunci, nel palese ed evidente tentativo di sminuire la portata del voto lombardo, oggi, guarda caso, a poche ore dall'apertura dei seggi sul referendum lombardo, arriva, come ampiamente previsto dal copione, una comunicazione, che, di fatto, tende a illudere tutti i cittadini emiliani e non solo'.
A dirlo e' Gianni Fava, coordinatore per conto della giunta sul referendum per l'autonomia del prossimo 22 ottobre. Fava rincara la dose: 'Se qualcuno pensava di demotivare gli elettori lombardi, raccontando che esisteva una via di trattativa che non abbisognasse del consenso popolare dopo questa spassosa dimostrazione del nulla, abbiamo qualche argomento in piu' per andare a votare in massa domenica'. La valutazione nasce dalle dichiarazioni del governatore emiliano alla firma dell'accordo con il governo, ma soprattutto dalla dichiarazione di intenti con cui Palazzo Chigi spiega come 'le materie interessate saranno oggetto di ogni necessaria valutazione, da compiere anche in forma bilaterale, in modo da perseguire un esito positivo sia per la Regione, sia per l'ordinamento repubblicano, sia, soprattutto, nell'interesse del Paese'. Per Fava questa e' 'roba da fare impallidire l'Antani di 'Amici miei' e le sue funamboliche supercazzole. Ma quali risorse ha ottenuto concretamente Bonaccini per l'esercizio delle non imprecisate funzioni svolte 'nell'interesse del Paese?', si chiede l'assessore.
Pronta la replica di Bonaccini: 'Qualcuno insegni l'educazione all'assessore leghista lombardo Fava. Si possono avere legittime idee differenti sul metodo ed il merito coi quali e per i quali richiedere maggiore autonomia, ma serve si rispettino le istituzioni e coloro che le presiedono', scrive il presidente dell'Emilia-Romagna su Facebook.