Competenza del Ministero o della Regione?
Una questione centrale emersa nel corso dell'incontro con i parlamentari che nel merito hanno presentato specifiche interrogazioni, riguarda la competenza istituzionale del procedimento autorizzativo. Come sottolineato dai parlamentari presenti all’incontro – Stefania Ascari (M5S) e Stefano Vaccari (PD) – se i due lotti dell’intervento venissero considerati un’unica installazione, la potenza complessiva supererebbe i 200 megawatt, soglia che conferirebbe competenza diretta al Ministero come da normativa nazionale. Se invece considerati separatamente, il progetto resterebbe sotto soglia e rientrerebbe nella competenza della Regione.“La mancanza di valutazioni di impatto ambientale è inaccettabile,” ha dichiarato Stefania Ascari del Movimento 5 Stella. “Il progetto è a ridosso di abitazioni, corsi d’acqua e parchi. I rischi ambientali, sanitari ed economici non possono essere ignorati. Non è questione di rigettare tutto, ma di individuare un sito più adatto, lontano dalle case.” La deputat, su nostra domanda sul diritto dei promotori del progetto, di bypassare le realtà locali in nome di un progetto di valenza strategia nazionale, si è soffermata sul nodo relativo l’applicazione dell’art. 12 del D.lgs. . 387/2003 che consente bypassare le autorizzazioni locali. “Questo certamente ma oltre a queto c'è anche la Costituzione tutela l’ambiente. Non si può pensare di eludere la partecipazione delle comunità.” - ha affermato Stefania Ascari.“Il Ministero deve fornire risposte scritte”- ha affermato Stefano Vaccari. Abbiamo sollecitato l’avvio della conferenza dei servizi, attualmente ferma, nonostante i pareri negativi del Comune di Modena e dell’ARPA. “Abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare l’8 maggio. I cittadini hanno sollevato problemi legittimi: paesaggio, rumore, salute pubblica. Ora non bastano parole, servono risposte scritte. Se il Ministero sostiene che la competenza è passata alle Regioni, allora lo chiarisca ufficialmente.”Il Comitato non arretra: “Ora vogliamo chiarezza sulle competenze e alternative al progetto. Non siamo solo firmatari, siamo cittadini e vogliamo voce. Non vorremmo che lo spacchettamento del progetto fosse funzionale a bypassare norme a livello nazionale' - ha affermato il portavoce del Comitato. 'Analizzati singolarmente non superano i limiti, ma insieme sì. Uno più uno non fa due, qui fa due e mezzo. Il sospetto che il progetto sia stato spacchettato strategicamente è fondato”.Gi.Ga.Nella foto, due componenti del locale comitato con il faldone delle 1200 firma raccolte