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Grandi accumulatori a San Damaso, M5S e Pd rispondono all'appello del comitato: 'Il ministero chiarisca, per ora nessuna garanzia'

Grandi accumulatori a San Damaso, M5S e Pd rispondono all'appello del comitato: 'Il ministero chiarisca, per ora nessuna garanzia'

Incontro questa mattina a San Damaso. I parlamentari Vaccari e Ascari porteranno una delegazione dei cittadini a Roma per la consegna delle 1200 firme raccolte dai cittadini. Il dubbio sullo spacchettamento del progetto che cambia la competenza


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Prosegue la mobilitazione dei cittadini di San Damaso contro il maxi-impianto di accumulo senza garanzie sull'impatto ambientale che questo potrà avere, previsto vicino alla centrale Terna. Il progetto prevede l’installazione di 160 container industriali con funzione di accumulatori per lo stoccaggio di energia da utilizzare per compensare i picchi di fornitura, in una zona di campagna ma vicina alle residenze. Un elemento che avrebbe già portato al deprezzamento degli alloggi. Dopo mesi di raccolta firme, il Comitato ha annunciato l’intenzione di consegnare al Ministero dell’Ambiente le oltre 1.200 sottoscrizioni per chiedere chiarezza sul destino del progetto. Elementi portati questa mattina ai parlamentari del PD Stefano Vaccari e ddel M5S Stefania Ascari che hanno risposto all'invito in presenza inviato dal Comitato ai parlamentari modenesi. 'Solo i rappresentanti di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno risposto o confermato il proprio impegno. Nessuna risposta è invece pervenuta da Fratelli d’Italia' - confermano i promotori dell'incntro

Competenza del Ministero o della Regione?

Una questione centrale emersa nel corso dell'incontro con i parlamentari che nel merito hanno presentato specifiche interrogazioni, riguarda la competenza istituzionale del procedimento autorizzativo.
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Come sottolineato dai parlamentari presenti all’incontro – Stefania Ascari (M5S) e Stefano Vaccari (PD) – se i due lotti dell’intervento venissero considerati un’unica installazione, la potenza complessiva supererebbe i 200 megawatt, soglia che conferirebbe competenza diretta al Ministero come da normativa nazionale. Se invece considerati separatamente, il progetto resterebbe sotto soglia e rientrerebbe nella competenza della Regione.“La mancanza di valutazioni di impatto ambientale è inaccettabile,” ha dichiarato Stefania Ascari del Movimento 5 Stella. “Il progetto è a ridosso di abitazioni, corsi d’acqua e parchi. I rischi ambientali, sanitari ed economici non possono essere ignorati. Non è questione di rigettare tutto, ma di individuare un sito più adatto, lontano dalle case.” La deputat, su nostra domanda sul diritto dei promotori del progetto, di bypassare le realtà locali in nome di un progetto di valenza strategia nazionale, si è soffermata sul nodo relativo l’applicazione dell’art. 12 del D.lgs. . 387/2003 che consente bypassare le autorizzazioni locali. “Questo certamente ma oltre a queto c'è anche la Costituzione tutela l’ambiente. Non si può pensare di eludere la partecipazione delle comunità.” - ha affermato Stefania Ascari.“Il Ministero deve fornire risposte scritte”- ha affermato Stefano Vaccari. Abbiamo sollecitato l’avvio della conferenza dei servizi, attualmente ferma, nonostante i pareri negativi del Comune di Modena e dell’ARPA. “Abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare l’8 maggio.
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I cittadini hanno sollevato problemi legittimi: paesaggio, rumore, salute pubblica. Ora non bastano parole, servono risposte scritte. Se il Ministero sostiene che la competenza è passata alle Regioni, allora lo chiarisca ufficialmente.”Il Comitato non arretra: “Ora vogliamo chiarezza sulle competenze e alternative al progetto. Non siamo solo firmatari, siamo cittadini e vogliamo voce. Non vorremmo che lo spacchettamento del progetto fosse funzionale a bypassare norme a livello nazionale' - ha affermato il portavoce del Comitato. 'Analizzati singolarmente non superano i limiti, ma insieme sì. Uno più uno non fa due, qui fa due e mezzo. Il sospetto che il progetto sia stato spacchettato strategicamente è fondato”.
Gi.Ga.Nella foto, due componenti del locale comitato con il faldone delle 1200 firma raccolte
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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