Chiusura punto nascita Mirandola, Forza Italia chiede gli ispettori

Aimi, Platis e Neri dopo la sospensione dell'attività causa Covid: 'O c'e' una emergenza sanitaria grave e mal gestita o, il sospetto è che sia per risparmiare'
“Se c'è un problema Covid così grave da sospendere l'intera attività di un reparto, bisogna che i carabinieri dei Nas e il Mistero verifichino la reale situazione e la corretta applicazione di protocolli e procedure. I casi sono due: o a Mirandola c'è un'emergenza che la direzione sanitaria non è in grado di gestire o il sospetto è quello di una chiusura per risparmiare fondi tagliando ancora una volta gli ospedali più piccoli e periferici. Inutile raccontare che qui in Emilia Romagna va sempre tutto bene. I numeri purtroppo parlano chiaro. Per questo chiediamo l’invio degli ispettori del Ministero al Santa Maria Bianca. O c’e’ una emergenza sanitaria gravissima e mal gestita o, il sospetto, è che la chiusura del punto nascita sia solo per risparmiare. Forza Italia vuole la verità.”
'Se manca il personale significa che l’Ausl ha fallito e che la Regione non ha mantenuto l’impegno di rispettare la deroga ministeriale ottenuta per Mirandola e formalizzata da un documento di Forza Italia, approvato all’unanimità nel Consiglio Ucman. Ancora una volta la sinistra sceglie di risparmiare sulla testa dei cittadini della bassa modenese?'. Una ipotesi quest'ultima che per gli esponenti azzurri 'non sarebbe nemmeno nuova' per la Regione Emilia-Romagna. 'Infatti nella vicina provincia di Reggio Emilia l’Ausl ha chiuso, lo scorso marzo, tutti i punti nascita della provincia lasciando aperto solo quello del capoluogo. Un bel risparmio – incalzano Aimi, Platis e Neri – che perdura visto che da nove mesi, ad esempio, l’ostetricia dell’ospedale di Guastalla è chiusa. Questo modello vuole essere replicato anche in provincia di Modena? Si invia cosi’ con la chiusura ‘natalizia’ del punto nascita? Che ce ne facciamo della neo nomina di un primario solo per il punto nascite di Mirandola se poi non c'è più? La recente alluvione di Nonantola e la conseguente chiusura per svariate ora dei principali ponti di collegamento hanno messo ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, della centralità per l’Area Nord e i suoi 90 mila cittadini di avere un ospedale completo e in funzionante. Solo in questa terra malgovernata dalle sinistre - conclusono - può esserci la contraddizione di avere un distretto biomedicale di fama mondiale che non abbia un nosocomio all’altezza'

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