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In seguito ad alcune positività emerse all’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola durante gli screening cui vengono sottoposti periodicamente operatori sanitari e pazienti ricoverati, si è resa necessaria la sospensione temporanea – da oggi, alle 20, fino al 7 gennaio – delle attività del Punto Nascita.
Una misura oggetto di un’attenta e prolungata riflessione da parte della Direzione dell’Azienda USL, insieme ai professionisti dell’Unità operativa e della Direzione sanitaria del Santa Maria Bianca, e già comunicata ai Sindaci. La decisione è necessaria per garantire la sicurezza alle donne al momento del parto e nel contempo consentire la corretta turnazione programmata per gli operatori sanitari, già particolarmente sotto pressione in un periodo faticoso e difficile a causa dell’emergenza Covid.
Le partorienti, una ventina circa, tutte già avvisate, saranno prese in carico vicino al loro territorio, a Carpi, o nel Punto Nascita che loro stesse sceglieranno.
Come sempre, in caso di urgenze è necessario contattare il 118.
“Si tratta di una decisione che non abbiamo preso a cuor leggero – spiega Maria Cristina Galassi, Direttrice del Dipartimento Materno-Infantile – ma che abbiamo ponderato più volte nella giornata di oggi. Siamo consapevoli che questa sospensione temporanea, attuata in un’ottica di prudenza e massima tutela, potrà comportare disagi nei confronti delle mamme che avrebbero voluto partorire a Mirandola e che sappiamo essere molto legate a questo Punto Nascita. Proprio per questo siamo dispiaciuti, anche se l’impatto sarà comunque contenuto, perché l’Azienda USL si sta impegnando fin da oggi affinché le attività del Punto Nascita del Santa Maria Bianca riprendano regolarmente il 7 gennaio”.
Contestualmente, al Santa Maria Bianca è confermata fino a domenica 20 dicembre la limitazione dei ricoveri internistici e la sospensione delle attività chirurgiche urgenti, soluzioni organizzative volte a intercettare tempestivamente eventuali nuovi casi positivi e garantire l’operatività dell’ospedale a favore dei pazienti Covid e non Covid del territorio mirandolese.
Redazione Pressa
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