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Sull'autostrada regionale Cispadana, 'ci aspettiamo una risposta positiva al più presto, perché noi tutto quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto, recuperando anni e decenni di ritardi. Io non ho nessuna responsabilità su quello che accade oggi. Anzi, qualcuno dovrebbe ringraziare la Regione perché ha risolto tutti i problemi che c'erano. Adesso tocca al Governo, che ci aspettiamo risolva in fretta'. Parola del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che spera sia la volta buona sulla Cispadana, l'autostrada che portando al mare attraverserà la bassa collegandola all'Europa. Sbotta quasi Bonaccini nel corso della videoconferenza sulla ricostruzione post-sisma, capitolo in cui entra di prepotenza la Cispadana: 'Abbiamo scritto una lettera pochi giorni fa al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, firmata da tutti i sindacati e le associazioni d'impresa, dai sindaci e dai presidenti di Provincia dei territori coinvolti.
Tutti insieme, diciamo che ci aspettiamo lo sblocco della vicenda A22-Autobrennero, sul tema della concessione' scaduta. Chiarisce il presidente della Regione rivolto a Roma: 'Facciano come vogliono, ma abbiamo bisogno di far partire il prima possibile i cantieri. Perché non è possibile star fermi laddove insistono due distretti mondiali, come quello biomedicale e quello delle piastrelle, che produce la quasi totalità della ceramica italiana. Sulla Cispadana i progetti sono stati approvati e abbiamo trovato le risorse, la Regione che ci ha messo altri 100 milioni di euro soltanto l'anno scorso. Non si comprende, quindi, perché non si dovrebbe realizzare l'opera'.
Per la verità, prosegue Bonaccini, 'il Governo non ha messo in discussione l'infrastruttura, ma bisogna che trovi la strada, se l'Europa come pare non prorogherà le concessioni, per fare in modo di risolvere la questione. Anche perché, al di là del Pnrr, nel quale speriamo di trovare fondi per il nostro sviluppo economico, ribadisco che le risorse in questo caso ci sono e sono pronte. Questo territorio già da solo, senza infrastrutture, ha trainato la ripresa del paese, ora consentiamogli di fare un salto'.
Redazione Pressa
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