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Lucia Borgonzoni vuole votare in Emilia-Romagna prima possibile, cioè a novembre. 'L'ipotesi di posticipare le elezioni regionali in Emilia-Romagna nel 2020 - afferma la senatrice della Lega e sottosegretario ai Beni culturali in una nota - è semplicemente lunare'. 'Capisco- prosegue Borgonzoni- che il trionfo della Lega alle europee preoccupi qualcuno, ma qui sono in ballo i diritti dei cittadini elettori e l'interesse generale ed esclusivo della nostra regione. Inutile arrampicarsi sugli specchi, magari per due o tre stipendi in più. Non c'e' spazio per sotterfugi furbetti nè per cavilli improbabili'.
Borgonzoni ricorda che la scadenza naturale 'è novembre 2019 e in quel mese devono essere celebrate le elezioni per il rinnovo degli organi regionali. Bonaccini sia chiaro su questo una volta per tutte'.
Afferma ancora la leghista, tra i possibili candidati governatore: 'Non vorrei che questa perdita di tempo, nella speranza che le elezioni vengano in chissà quale modo ritardate, fosse legata alla volontà di fare una legge di bilancio regionale piena di promesse. Abbiano il coraggio di passare prima dalle urne e di contarsi, facendo così scegliere ai cittadini le politiche con cui vogliono essere governati'.
La replica
'Evidentemente Lucia Borgonzoni non conosce nemmeno le leggi approvate dal suo governo'. Così Stefano Caliandro, capogruppo Pd in Regione. 'D'altra parte - scrive in una nota - è sottosegretaria ormai da un anno, ma non ci ha ancora dato piacere di beneficiare di alcun suo provvedimento'. In materia di durata della legislatura regionale e di elezioni, ricorda Caliandro, la legge nazionale 'è molto chiara e a quella dobbiamo attenderci.
Se poi la sottosegretaria non la condivide più, non ha altro da fare che da cambiarla, posto che al governo c'e' la Lega. Altro che sotterfugi e sciocchezze varie'. I dem vedono nell'affondo di Borgonzoni, più che possibile sfidante di Bonaccini, un anticipo di campagna elettorale. 'Se il buon giorno si vede dal mattino, con attacchi personali e strafalcioni istituzionali, abbiamo già la cifra di come la Lega intenda avvicinarsi alle prossime regionali: zero contenuti e polemica sterile'. La legge nazionale 'offre uno spazio di voto tra fine 2019 e inizio 2020: si tratta dunque di scegliere la data delle elezioni valutando se mandare o meno la Regione in esercizio provvisorio, limitandone cioè la capacità di attività all'ordinaria amministrazione'. Questa scelta, peraltro, 'sempre per legge, è rimessa all'intesa tra il presidente della Regione e quello della Corte d'appello di Bologna: spetterà dunque a loro valutare e decidere in base alla normativa vigente, non alle speculazioni della sottosegretaria che non conosce la norma e che per di più appare smemorata, non ricordando che proprio il suo governo ha approvato la manovra di bilancio tra Natale e capodanno dello scorso anno, proprio per non mandare il paese in esercizio provvisorio'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>