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Via libera alla carriera 'alias' all'Università di Modena e Reggio Emilia: lo ha stabilito in maniera unanime il Senato accademico che, nella seduta del 13 luglio, ha approvato un regolamento ad hoc, redatto da una commissione di esperti ed esperte in materia. Fondata sul principio di autodeterminazione di genere, spiegano in ateneo, 'la possibilità di utilizzare il nome alias è estesa non solo a studentesse/studenti, dottorande/i e specializzande/i, ma anche a personale tecnico-amministrativo, bibliotecario, Cel (collaboratori esperti linguistici), docente e ricercatore e assegnisti/e che, per il proprio benessere psicofisico, intendano modificare nome e genere'. L'identità alias, inoltre, verrà temporaneamente riconosciuta anche ad eventuali ospiti dell'Università che dovessero richiedere l'utilizzo di un nome diverso. Come funziona? Per poter cominciare o proseguire la propria carriera con un nome 'alias', la persona che lo richiede dovrà semplicemente sottoscrivere un accordo di riservatezza con l'ateneo, il quale provvederà alla predisposizione e al rilascio di un nuovo badge identificativo con nome e cognome di elezione.
Il tesserino, in particolare, avrà efficacia esclusivamente all'interno di Unimore. Verrà creato un profilo burocratico alternativo per il personale Unimore, mentre per studentesse e studenti il nome scelto sarà usato per poter sostenere gli esami, per la proclamazione in sede di laurea o discussione tesi di dottorato e per avere un nuovo indirizzo e-mail.
Esprime 'forte soddisfazione' per la decisione del Senato accademico Unimore la prof Tindara Addabbo, delegata del rettore Carlo Adolfo Porro per le pari opportunità e presidente della commissione per l'istituzione della stessa carriera alias: 'Con l'approvazione dei due regolamenti, Unimore - spiega la prof - rientra fra i pochi atenei in Italia che estendono la carriera alias sia alla componente studentesca che al personale, un importante passo avanti in termini di inclusione. Un risultato che si è avvalso anche del confronto con le associazioni Lgbtqi+ che aderiscono al tavolo istituito a Unimore e che colgo l'occasione per ringraziare'.
La commissione, oltreché da Addabbo, è composta da Francesca De Rienzo, componente del Cug-Comitato Unico di Garanzia, dal prof Thomas Casadei, delegato per la comunicazione e portavoce del rettore, da Salvatore Aloisio, componente del Senato accademico, da Dario Pavia, presidente dell'associazione MoReGay, da Paolo Grasso, dirigente della direzione Servizi agli studenti, e da Rocco Larocca, coordinatore della direzione Risorse Umane. Ai lavori della commissione hanno anche collaborato Romina Agnolin, Francesca Cocchi e Curzia Moretti.
Nella foto il rettore Unimore Adolfo Porro
Redazione Pressa
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