Il taglio del nastro ha fatto da preludio alle visite alla struttura, dove volontari, specialisti e medici di medicina generale hanno accolto i cittadini illustrando i servizi offerti e proponendo laboratori di prevenzione e promozione della salute.
Investimento da 4 milioni e 360mila euro di fondi aziendali, regionali e statali, comprendente anche la quota di realizzazione del Punto prelievi attivato pochi mesi fa, la Casa della Comunità di Mirandola è la diciassettesima in provincia, la quarta del Distretto.I servizi: Negli oltre 1.400mq dedicati ad accoglienza, assistenza primaria, specialistica e prevenzione e promozione della salute, sviluppati su tre piani, sono attivi diversi servizi: al
Al primo piano gli ambulatori specialistici di Diabetologia, Ortopedia, Oculistica e Ortottica, insieme all’Infermiera di Comunità. È soprattutto qui, nei locali del primo piano, che trova espressione concreta l’integrazione ospedale-territorio, grazie anche alla dotazione di diagnostica di base (retinografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc) che consente di dare una prima risposta al quesito di salute dei cittadini, sfruttando la telemedicina.
Al secondo piano si trovano spazi riservati al personale, sia ospedaliero che della Casa della Comunità.L’intitolazione: Grazie al percorso di condivisione con il mondo del volontariato e quello della scuola, la Casa della Comunità è stata intitolata a una illustre cittadina mirandolese, Norina Galavotti, mamma di vocazione. Nata nel 1923, fu collaboratrice di don Zeno Saltini nella comunità di Nomadelfia, dove diventò mamma di 74 bambini. Particolarmente toccante l’intervento dei famigliari durante l’inaugurazione, a ricordo della generosità e dell’insegnamento che Norina Galavotti ha lasciato con la sua bellissima testimonianza di vita.