New deal in Provincia: Braglia non lo dice ma ora è lui l'alter ego di Muzzarelli

Muzzarelli per la prima volta da quando è stato eletto sindaco dovrà dialogare con un alter ego pronto anche dirgli 'no'

Eppure, forte di oltre il 70% dei consensi, specchio di una compattezza del Pd e dell'intero centrosinistra sul suo nome, e del pieno appoggio del presidente della Regione Emilia Romagna e prossimo segretario nazionale Stefano Bonaccini, Fabio Braglia, al di là delle dichiarazioni di rito, si appresta a guidare una fase nuova dell'Ente.
Una fase nuova che in realtà si estende all'intera idea di governo del territorio modenese. La storia politica di Braglia è quella di un civico che, come prima esperienza politica, nella sua Palagano battè l'allora candidato Pd. Da lì iniziò un percorso di avvicinamento all'ala cattolica e centrista dei Dem, una stima (ricambiata) da parte di Bonaccini e un parallelo apprezzamento da parte della segreteria provinciale (di cui è stato a lungo membro in epoca renziana) oggi guidata dall'ex Ds Roberto Solomita.
E' stato proprio Solomita infatti a volerlo come presidente della Provincia, un ruolo che è tornato centrale in termini economici e politici, dopo gli anni bui della riforma Renzi. Solomita lo ha fortemente voluto spendendosi in questo senso contro la sua stessa ala ex Ds e, in fin dei conti, in aperta controtendenza politica rispetto al sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli, il quale appena poche settimane fa ha detto pubblicamente di aver sostenuto la candidatura della Muratori.
E allora la vera sfida che si profila all'orizzonte è proprio questa. Da una parte Muzzarelli, prossimo alla scadenza del secondo mandato da sindaco del capoluogo ma ancora plenipotenziario rispetto al governo del territorio modenese (ricordiamo che è stato presidente della Provincia a lungo prima di Tomei), dall'altra il new deal rappresentato da Fabio Braglia. Braglia rappresenta il volto sorridente e pulito di una politica nuova e di un Pd che - gioco forza, come dimostra il congresso nazionale - deve ripensare se stesso fuori dalle logiche dell'appartenenza. Un presidente della Provincia che è riuscito nel miracolo politico non solo di compattare i Dem, ma anche di raccogliere consensi a destra, come dimostra l'endorsement in suo favore da parte del suo ex avversario alle amministrative a Palagano, Giuseppe Fontana.
Braglia non lo dice, ma sa che il vero banco di prova sul quale dovrà misurarsi, al di là dei numeri di bilancio, sarà proprio il rapporto che avrà con Muzzarelli che per la prima volta da quando è stato eletto sindaco dovrà dialogare con un alter ego pronto anche dirgli 'no'. In un rapporto di dialogo vero, libero da ogni tipo di reverenza. Il sindaco di Modena sarà il vicepresidente di Braglia in Provincia (ovviamente fino al rinnovo del Consiglio provinciale) e sarà il presidente della Ctss, la Conferenza territoriale socio-sanitaria alla quale il sindaco di Palagano siederà con un ruolo importante. Allora proprio sulla sanità il neo presidente dovrà misurarsi e mostrare che a Modena è iniziato un corso nuovo. Libero da inchini ai soliti totem e sganciato da ormai sterili tabù.
Giuseppe Leonelli
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