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'No alle udienze, per dire sì alla riforma dell'ordinamento penitenziario'

'No alle udienze, per dire sì alla riforma dell'ordinamento penitenziario'

Sono gli avvocati penalisti della Camera Penale di Modena oggi in piazza: 'Nessuno svuota carceri, ma passo avanti per i diritti costituzionali dei detenuti'


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Non ci stanno a sentirlo 'bollare' come provvedimento 'svuota carceri' o 'salva ladri'. Per questo, anche per informare dei contenuti della riforma dell'ordinamento penitenziario assegnato alle commissioni speciali di Camera e Senato e che attende l'approvazione già dalla scorsa legislatura, gli avvocati penalisti della Camera Penale di Modena Carl'Alberto Perroux hanno deciso di sospendere per due giorni le udienze e la loro attività, richiamando l'attenzione dell'opinione pubblica sul provvedimento, oggi con una conferenza stampa organizzata in centro storico.. Il banchetto in un primo momento organizzato per tutta la mattina in  Piazza Mazzini, si è trasformato, a causa del maltempo, in conferenza pubblica, sotto i portici di Corso Canalgrande.

'Tale riforma -  afferma Sara Pavone dell'Osservatorio carcere e magistrato di sorveglianza della Camera Penale di Modena - costituisce un primo passo verso l'attuazione dell'Art. 27 della nostra Costituzione che prevede che la pena per essere effettiva deve essere rieducativa e mirare al reinserimento sociale del condannato. Se tale principio venisse disatteso ne conseguirebbe un grave pregiudizio per la società. Contrariamente a quanto sostenuto da più parti, le misure alternative alla detenzione comportano più sicurezza per il cittadino e non il contrario' 



E in risposta a chi accusa la riforma di garantire di fatto
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la libertà, anche se controllata, ai criminali, gli avvocati penalisti che la difendono e sostengono l'opportunità dell'entrata in vigore, rispondono che 'il condannato sottoposto ad una pena alternativa al carcere, resta sottoposto ad una serie di prescrizioni ed obblighi che comunque non pregiudicano un reinserimento graduale nel contesto sociale, che rimane l'obiettivo prioritario della pena così costituzionalmente intesa'

Un tema tanto più importante nella realtà modenese in cui rimane alto l'allarme legato al sovraffollamento del carcere. Al 31 marzo si registravano 462 detenuti rispetto ad una capienza regolamentare di 369 posti.
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