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Il filosofo Massimo Cacciari, da sempre punto di riferimento di una importante fetta della sinistra, torna nel dibattito sul green pass alle luce delle ultime dichiarazioni del premier Draghi sul possibile obbligo vaccinale. Lo fa con un lungo intervento pubblicato oggi da La Stampa, che riprende le parole già utilizzare insieme al collega Agamben e poi in parte ritrattate. Ma oggi Cacciari - che sarà tra due settimane ospite del Festival Filosofia di Modena sulla Libertà (ingresso vietato senza Green Pass) non ritratta e torna a porre questioni dirimenti e torna a gridare che il re è nudo.
'Vorrei sentiren dai giuristi: è o non è in contraddizione col regolamento Ue 2021/953, che vietava ogni discriminazione, l'istituzione del Green Pass, nei termini in cui diventerà legge in Italia? - scrive Cacciari -.
E ai nostri illustri costituzionalisti vorrei chiedere: non sembra loro che la possibilità di obbligare a trattamenti sanitari dipenda dal pieno 'rispetto della persona umana'? Non pensano che conditio sine qua non perchè di rispetto per qualcuno si possa parlare, è che costui venga correttamente informato? Risulta loro di essere stati precisamente informati su andamento dell'epidemia, vaccino, vaccini, loro possibili conseguenze...? E da chi avrebbero potuto? Dai bugiardini di Big Pharma in continua evoluzione? Navigando in rete tra diecimila notizie in contrasto? E' un peccato discuterne, è anti-scientifico, è iscriversi a Casa-Pound? Democrazia è critica, informazione, domandare e ascoltare chi è competente.
Domando e non ascolto: vero o falso che in Israele, dove il tasso di vaccinazione è stato tra i più alti, il 60% dei nuovi ospedalizzati (quasi il 90% ultrassessantenne) ha avuto il vaccino, e che dati analoghi o quasi sembrano emergere un po' dappertutto? Perchè non si hanno dati altrettanto trasparenti da noi? Tuttavia alcuni ci sono, e altrettanto preoccupanti: nell'agosto di quest'anno, rispetto a quello 2020, sono aumentati contagi, ricoverati, terapie intensive e decessi, malgrado la campagna di vaccinazione abbia già superato il 60% (quorum ego, tra parentesi). Quanti di costoro sono stati vaccinati? Vi è differenza tra un vaccino e l'altro? Quale l'età? Quali patologie pregresse? Domande oziose? E il rispetto per la persona allora?'
'Nessunissima ragione di allarme se anche a coloro che esibiscono il Green Pass in numerossissimi casi (sulla base di che criteri?) si richiede lo stesso il tampone? - attacca ancora Cacciari -. La Scienza, quella che si è autodefinita da noi come la depositaria di verità (trattando da povero deficiente anche qualche premio Nobel) potrebbe rassicurarsi su queste questioni? E magari anche indicare con qualche precisioni i casi in cui la vaccinazione possa essere sconsigliata. O per gli scienziati al governo è sempre, comunque, dovunque, benefica, anche in casi di gravissime allergie o rischi di trombosi? Sarebbe un atteggiamento assai poco scientifico, per quanto ne sappia di epistemiologia... Molti medici di base curanti la sconsigliano, infatti ai loro pazienti, ma non osano firmare alcuna certificazione. In questa situazione non sarebbe prudente attendere prima di imporre la vaccinazione a milioni di adolescenti e bambini che presentano un caso grave ogni qualche milione di contagiati? Come la mettiamo col diritto? Qui c'è un soggetto che di per sè non rischia nulla o quasi, cui viene imposto un trattamento di cui si ignorano potenziali conseguenze, a favore pressochè esclusivo di altri. In Germania sono no vax perchè hanno creduto di non procedere in questa direzione?'
Redazione Pressa
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